Una voce per tutti

Al centro dei lavori del secondo giono del Mutirao della comunicazione è stato il rapporto tra media e società nelle sue varie sfaccettature.
mytirao

Continuano i lavori del Mutirao della comunicazione. Una larga rosa di temi ha aperto oggi ulteriori spazi di dialogo: i nuovi scenari politici e sociali in relazione ai processi comunicativi, il rapporto tra mezzi di comunicazione, etica e diritti umani, oppure la questione dei media di proprietà dello Stato.

 

Guillermo Mastrini, docente e ricercatore argentino, ha sottolineato quanto in in vari Paesi dell’America latina sia in corso un processo di riformulazione della legislazione sui media, soprattutto per far fronte alla loro concentrazione in poche mani. «Va distinto il concetto di servizio statale – ha segnalato Mastrini – da quello di gestione governativa dei media. La loro funzione sarà ovviamente in competizione con i media privati, ma offrendo non la stessa programmazione, bensì produzioni complementari orientate ad dar voce a tutti, specialmente alle varie minoranze di una comunità».

 

Il colombiano Gabriel Jaime Perez ha invece messo in luce la centralità dei diritti umani nell’accesso ai media soprattutto da parte dei settori meno privilegiati della popolazione, sottolineando che «la persona e la dignità umana sono un necessario punto di riferimento».

 

Per il sociologo brasiliano Pedro Ribeiro de Oliveira siamo davanti a un processo di coscienza planetaria sempre maggiore. Lo testimoniano inziative come il World Social Forum e il manifesto ecologico "Carta de la Tierra", che fanno parte del processo di democratizzazione dei media.

 

Colpisce l’osservatore europeo la forte coscienza latinoamericana nelle categorie e nei concetti espressi dai relatori e dal pubblico. Una coscienza che fa della condivisione, dell’uguaglianza e della solidarietà valori comuni tra gli abitanti di questa amplissima regione del pianeta.

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