Una vittima dei mercati, non solo degli scandali o della politica

Così le testate straniere sembrano vedere Silvio Berlusconi nella situazione attuale. Dal Belgio all'Australia, i commenti al di fuori dei nostri confini
bossi berlusconi tremonti

«La crisi del debito europeo ha fatto la sua vittima più illustre martedì sera»: così il New York Times, negli Stati Uniti che iniziano a chiedersi se la prossima sarà l’attuale inquilino della Casa Bianca, vedono le annunciate dimissioni di Silvio Berlusconi. «Alla fine – prosegue la celebre testata – non sono stati gli scandali sessuali, i processi per corruzione o la perdita di consenso popolare a mettere fine alla sua carriera: sono stati i mercati e l’Unione europea, che non poteva rischiare che affondasse l’Euro e con esso l’economia mondiale».

 

Dall’altra parte del mondo gli fa eco l’australiano The Age, confermando che «l’Italia ha sostituito la Grecia come epicentro della crisi del debito sovrano, che potrebbe costringere la terza economia del continente a chiedere un salvataggio che l’Europa non può permettersi». Anche il belga Le Soir conferma che «se Berlusconi è morto politicamente è perché non era una minaccia solo per il suo Paese, ma anche per quella del continente europeo», pur riconoscendo come i piani alti di Bruxelles abbiano peccato d’ipocrisia nel nascondersi dietro ai mercati per mettere fine ad una situazione spinosa.

 

Al di là dei titoli più o meno sferzanti, come «Anche le showgirl ormai lo abbandonano» (The Age), «Il party è finito» (The Telegraph) e «Che sia la fine della politica italiana del burlesco?» (Time World), a leggere il contenuto di articoli e commenti si capisce come le questioni sollevate al di fuori dei nostri confini non siano certo i presunti festini di Arcore. Tanto che persino El Paìs, noto per i suoi toni poco teneri verso il presidente del Consiglio italiano, frena gli entusiasmi di fronte alla notizia: «Il debito dell’Italia – scrive Manuel Gomez – è tre volte la somma di quello dei Paesi europei già salvati». Difficile dunque credere che basti quanto accaduto ieri. Anche Le Figaro sottolinea che «l’Italia continuerà a dare sudori freddi finché non avrà ripreso controllo del suo debito –, considerando che – su 1900 miliardi di euro di debito, il Fondo di salvataggio europeo può fornirne solo 250». E completa il tutto con una serie di quattro domande, che spiegano il perché del “rischio Italia” per l’intero continente.

 

È quindi vero, come alcuni sostengono che siamo “demonizzati” all’estero? Sarà, ma è comprensibile che quantomeno i Paesi dell’area Euro pensino al bene della moneta comune. Infatti il britannico The Guardian, che l’Euro lo guarda dalla finestra, indulge di più sulla capacità di Berlusconi di salvarsi sempre e comunque – ipotizzando che ci riesca anche questa volta, ed estendendo la “crisi di credibilità” alla promessa di dimissioni –, facendo poi notare come ora il problema sta in «una campagna elettorale che si potrebbe protrarsi troppo a lungo, o faticosi negoziati per formare un governo di coalizione». The Independent fa piuttosto osservare, con le parole del docente di scienze politiche James Waltson, come nelle ore prima del voto il presidente del Consiglio si sia riunito con i figli per discutere sul destino delle sue aziende, e col suo legale Ghedini per trovare il bandolo nella matassa dei processi che lo attendono: «Un buon esempio di quali siano le sue priorità: l’Euro è a rischio a causa dell’inerzia italiana, ma lui pensa agli affari di famiglia» conclude.

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