Una vita per l’umanità

È il titolo della tavola rotonda sulla figura di Igino Giordani che si è svolta il 3 febbraio a Castellammare di Stabia. Presenti studenti, amministratori pubblici e cittadini di tutte le età, per conoscere meglio questo importante testimone della nostra epoca.
Un nuovo appello "ai liberi e forti"

Grande interesse ha riscosso la tavola rotonda su Igino Giordani svoltasi mercoledì 3 febbraio a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Tra i presenti dirigenti scolastici, studenti, amministratori pubblici, sacerdoti e cittadini di tutte le età interessati a conoscere meglio questo importante testimone della nostra epoca.

 

Il Professor Alberto Lo Presti, docente di storia delle dottrine politiche alla Pontificia università San Tommaso d’Aquino-Angelicum e presidente del Centro studi Igino Giordani, con uno stile asciutto ma coinvolgente ha tratteggiato la figura di Giordani grazie a brevi flash sulla sua vita: dagli studi al ferimento in guerra, dall’amicizia con Sturzo all’impegno antifascista, dal trasferimento forzato negli Usa al lavoro nella Biblioteca vaticana, dalla partecipazione all’Assemblea costituente all’ingresso in Parlamento, dove nel settembre del 1948 incontrò Chiara Lubich. Grazie alla proiezione di un filmato del 1975 è stato lo stesso Giordani, che Chiara poi chiamerà Foco, a raccontare questo momento decisivo della sua vita, con tutte le emozioni che suscitò in lui ed i cambiamenti che apportò in tutta la sua esistenza.

 

L’eredità morale di Giordani, il suo modo alto di vedere la politica, il suo impegno per la pace, per l’ecumenismo e per una società più giusta ed equa è stato raccolto da tutto il Movimento dei focolari. Numerose persone in tutto il mondo vivono il proprio impegno sociale e politico ispirandosi a lui. Tra loro anche la dott.ssa Diana Pezza Borrelli di Napoli, che negli anni ’70 ha conosciuto personalmente Giordani e ha scelto di fare del dialogo nel sociale, in politica e tra culture e religioni il perché della sua vita. Presidente di “Plebiscito & Dintorni”, associazione di quartiere nata dodici anni fa nella zona alle spalle di Piazza del Plebiscito a Napoli per la riqualificazione dei rapporti e della vita dei cittadini, Diana concilia il suo impegno sociale con la scuola, dove ha insegnato per oltre trent’anni, la famiglia. Sposata da trentotto anni con lo scultore napoletano Antonio Borrelli, è madre di due figli. È attiva anche nel campo del dialogo interreligioso, in qualità di presidente di tutte le Amicizie ebraico cristiane presenti in Italia (per questo suo ruolo è stata scelta dalla Radio Vaticana per commentare in diretta la recente visita di Benedetto XVI nella sinagoga di Roma). Il suo intervento alla tavola rotonda ha suscitato grande partecipazione.

 

Del Movimento politico per l’unità ha parlato l’architetto Giovanni Lucchese, che ne è il presidente regionale per la Campania. Nato proprio a Napoli il 2 maggio 1996, per una precisa ispirazione di Chiara Lubich, questo movimento è l’espressione politica dei Focolari ed ha come scopo quello di aiutare persone e gruppi impegnati in politica a riscoprire i valori profondi dell’uomo, a mettere la fraternità a base della loro vita e, solo dopo, a muoversi nell’azione politica. Questo movimento è diffuso in tutto il mondo e numerose sono le iniziative di fraternità portate avanti nei Parlamenti nazionali di Brasile, Argentina, Corea e di molte nazioni europee. In Italia lo scorso anno è nata l’Associazione “Città per la Fraternità”, che unisce settanta tra comuni ed altri enti locali per accrescere il dialogo ed il confronto tra le istituzioni ed i cittadini.

 

Al termine degli interventi sono sorte numerose le domande e le riflessioni su diversi temi: quale può essere l’impegno dei semplici cittadini, come superare la solitudine in politica, come conciliare impegno politico e doveri verso la famiglia. I relatori, attingendo alla ricchissima esperienza di Igino Giordani, hanno cercato di indicare dei percorsi, avendo sempre come via maestra l’amore che dobbiamo a tutti i nostri prossimi. Diceva infatti Giordani: «La crisi del nostro tempo si deve a tanti motivi, che si riassumono in uno: penuria d’amore». E ancora: «La libertà non sta nel fare quel che si vuole: sta nel fare il bene. È libertà dal male, per fare il bene».

 

A margine della tavola rotonda è stato presentato un carteggio inedito tra un sacerdote della diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, don Giuseppe De Simone, conosciuto come don Pinuzzo di Bonea (frazione del comune di Vico Equense) e lo stesso Giordani. La corrispondenza, ricca sia da un punto di vista intellettuale che umana, fa supporre una conoscenza personale.

 

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