Una stupenda amicizia nelle lettere di Karol Wojtyla
Ecco lo scoop: Karol Wojtyla, cioè Giovanni Paolo II, cioè Giovanni Paolo “Magno” come scrisse il cardinal Sodano nell’omelia della messa di requiem, cioè San Giovanni Paolo II, è un uomo.
È stato un grandissimo, ma tutto sommato un uomo. Con le normali pulsioni che provano gli uomini. Tra cui quella della profonda amicizia. Tutto qui, nella notizia che sta circolando in varie agenzie e testate? Sì tutto qui. La televisione inglese Bbc, rendendo pubbliche lettere fino ad ora tenute nella Biblioteca nazionale di Polonia, narra in un documentario il legame tra Giovanni Paolo II con la studiosa americana Anna-Teresa Tymieniecka.
Mette insieme una raccolta di lettere inedite e alcune foto che testimoniano dell’amicizia con la Tymieniecka durata ben trent’anni, iniziata quando lui era cardinale di Cracovia e continuata durante il suo lungo pontificato.
La Santa Sede, chiamata a esprimersi sulla vicenda, ha detto: «Per quanto riguarda il documentario della Bbc non c’è da meravigliarsi che Papa Giovanni Paolo II abbia avuto amicizie strette con diverse persone, sia uomini che donne. Nessuno quindi si può dire sconvolto da questa notizia».
Wojtyla era un uomo che conosceva l’amicizia, sia con uomini che con donne. È già nota la sua lunga e intensa amicizia con la psicologa di Cracovia Wanda Poltawska, con la quale si teneva in contatto con una stretta corrispondenza: «quelle lettere – era stato affermato durante il processo di canonizzazione – prima che fossero pubblicate sono state tutte attentamente vagliate: non c’è alcuna ombra sul sacerdozio di Wojtyla». Quasi che l’amicizia possa gettare ombra sulla castità.
Certo che un po’ di pruderie c’è nel trasmettere queste notizie, tanto che la Bbc intitola il documentario “Le lettere segrete di papa Giovanni Paolo II”, e tiene a precisare sul suo sito «non c’è nessuna traccia che il papa abbia rotto il suo voto di castità».
Ma chi era Anna-Teresa Tymieniecka? Era una filosofa americana di origini polacche, sposata con Hendrik Houthakke, un celebre economista.
Tymieniecka collaborò nel 1979 con Karol Wojtyla alla traduzione in inglese della sua opera letteraria intitolata "Persona e Atto". Da quel tempo in poi l’amicizia andò rafforzandosi, diventando più palpante, più autenticamente umana, esprimendosi con espressioni intime e importanti come quando Giovanni Paolo II le scrive “Ti appartengo”, o quando la definisce “un dono di Dio”, o quando sono fotografati in montagna, o come quando le scrive prima di salire al soglio di Pietro: «Ti manderò una lettera dopo l’evento, in modo che la nostra corrispondenza possa continuare».
Un breve commento a questo fatto che testimonia la bellezza della figura di Giovanni Paolo II. Anche Gesù conosceva l’amicizia. Nei loro vangeli Luca e Giovanni dimostrano che egli aveva un cuore sensibile, in cui albergava un profondo desiderio d’amicizia. E scrivono che «amava Marta e sua sorella».
Gesù, in casa di Marta e Maria, si dimostra capace d’un sentimento non facile, quello cioè d’instaurare profondi rapporti d’amicizia con persone dell’altro sesso. Lo scrittore francese François Mauriac, nella sua memorabile "Vita di Gesù", faceva notare che Gesù era capace di questo perché sapeva amare profondamente una donna, senza neppure suscitare in essa il sentimento passionale dell’innamoramento: «aveva il potere di stendere una gran pace nei cuori. Aveva il potere d’impedire alle donne di sentirsi turbate nel vederlo; e placava le tempeste incipienti».
Chi ha il cuore puro ha vissuto quest’esperienza – rara ma preziosa – e sa che si può amare una persona senza provare in se stessi e senza suscitare nell’altro/altra la passione romantica. Ma ci vuole un cuore puro. Come quello di Karol Wojtyla.