Una squadra di amici

L’Uruguay prepara la festa del rientro senza guardare troppo al risultato finale. E’ stato importante il segnale di fiducia e di speranza dato al Paese
Calciatore Uruguay

«"Abbiamo molte differenze nella nostra società. Forse, una delle poche cose che abbiamo in comune è ‘la maglia celeste’. Ma non per questo dobbiamo caricarvi di una resposabilità così gigantesca, come se andaste alla guerra, o doveste saldare il nostro debito estero. Vi chiedo solo che giochiate con gioia". Questo è stato il saluto del presidente dell’Uruguay, Jose’ Mujica, ha rivolto ai giocatori in partenza per il Sudafrica. E questo saluto ha dato l’idea del modo con cui vivere in tutto il Paese questa competizione sportiva. In Uruguay il calcio è importantissimo, ma nessuno sperava in questi risultati.

 

Ad ogni partita l’entusiasmo è cresciuto, la fiducia si è rinsaldata.Tra 25 e 30 mila persone in piazza Independencia hanno guardato la semifinale su uno schermo gigante. La gente dopo la sconfitta ha continuato ad applaudire, qualcuno piangeva è vero, ma alla fine tutti hanno festeggiato. Nessuno osava pensare a questo traguardo e tanti sono i messaggi di ringraziamento alla squadra su facebook, attraverso mail, in interviste rilasciate alla radio e alla tv. Ora stiamo già organizzando la festa del rientro e una sfilata che dall’aeroporto attraverserà le strade principali fino alla piazza del Parlamento passando per il lungomare. Terzo o quarto posto non importa anche se i giocatori hanno detto che ce la metteranno tutta per il miglior piazzamento e per cercare di vincere. Anche se il Ct Óscar Washington Tabarez ha commentato: «Se si dovesse scegliere un modo di perdere, noi sceglieremmo questo».

 

Il nostro è un Paese grigio, non ci sono molte possibilità di lavoro e tanti vanno via. Cosa ci stanno insegnando questi giovani calciatori? Che si può vincere collaborando insieme, con sacrificio e senso della misura, modestamente, ma anche con fatica. Ecco con questi valori si può raggiungere un buon traguardo. E lo ha riconosciuto persino l’allenatore sottolineando che questi ragazzi hanno tanto spirito di gruppo, perché «prima che calciatori sono amici».

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