Una sonda indiana attorno a Marte

È riuscita al primo tentativo la missione spaziale effettuata nei giorni scorsi dall'India, che è tra i pochissimi ad aver raggiunto il pianeta rosso, dopo Usa, Russia e l'Agenzia spaziale europea
Sonda spaziale indiana per Marte

L’India ha celebrato in questi giorni il successo della sua missione spaziale verso Marte. Dopo circa dieci mesi di viaggio, che hanno permesso di coprire la distanza di 660 milioni di chilometri, nei giorni scorsi la Mangalyaan, "nave marziana"della Mars Orbiter Mission (la missione orbitale Marte) è entrata nell’orbita prevista attorno al Pianeta Rosso ed ha cominciato ad inviare delle immagini.

Un’impresa eccezionale se si pensa che molti altri tentativi per arrivare al pianeta era spesso falliti per problemi di diverso tipo. L’esperimento spaziale indiano è fra i pochi che possono ora vantare – insieme agli USA alla Russa e all’Agenzia Spaziale Europea – il successo di aver raggiunto un’orbita attorno al pianeta che da sempre ha attirato la curiosità degli abitanti della terra per la sua vicinanza ed il suo colore. È necessario sottolineare come il successo sia stato riportato al primo tentativo, un’impresa mai riuscita prima neanche ai Paesi che pure erano riusciti nei rispettivi progetti di questo tipo.

L’Indian Space Research Organisation (ISRO) ha manifestato grande soddisfazione per un avvenimento che ha scritto una pagina di storia non solo per l’India. Il Primo ministro Narendra Modi, presente al centro di controllo a Bangalore (Karnataka), ha esultato, dichiarando che il Paese ha raggiunto "quasi l'impossibile".

In passato, non erano mancate delusioni anche per i ricercatori indiani dell’ ISRO. Alcuni tentativi, infatti, sebbene all’interno di altri progetti, erano andati in fumo anche nel giro di pochi minuti dopo il lancio. Tuttavia, nel corso degli anni gli sforzi in questo campo da parte degli scienziati locali hanno registrato anche successi come il Chandrayaan-1, lanciato sei anni fa verso la luna. È comunque innegabile che le sfide di una missione verso Marte si presentavano ben più serie con una gamma di imprevisti, che sono stati superati. La sonda, per esempio, ha dovuto essere dotata di una velocità sufficiente a sfuggire alla forza gravitazionale di Marte per poi essere adeguatamente rallentata al fine di entrare nell’orbita prevista attorno al pianeta.   

Il Paese asiatico ha dato grande rilievo all’avvenimento sui diversi media, riconoscendo la professionalità e le capacità scientifiche dei suoi ingegneri, ricercatori e tecnici. Il progetto è stato, infatti, portato a compimento in soli 18 mesi con costi contenuti, secondo le fonti indiane, rispetto ai budget di Paesi occidentali.

"Le probabilità – ha sottolineato il premier Modi – erano contro di noi. Di 51 missioni tentate in tutto il mondo, solo 21 hanno avuto successo. Noi abbiamo prevalso". La sonda MOM è stata lanciata il 5 novembre 2013 dalla stazione aerospaziale Sriharikota, sulla costa della baia del Bengala. Il costo complessivo della missione è stato di 4,5 miliardi di rupie (74 milioni di dollari), il che la rende una delle missioni interplanetarie più economiche di sempre. La sonda studierà le emissioni termiche per tracciare la composizione della superficie e la presenza di minerali, e lavorerà con il sensore di metano per determinare la presenza di forme di vita e la natura. Il metano infatti può indicare l'esistenza di vita. 

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