Una settimana col fiato sospeso
In altri tempi la guerriglia delle FARC non avrebbe potuto ricevere un migliore regalo: un generale dell’esercito, nientemeno che il comandante dell’unità contro la quale combattono, senza scorta, in bermuda, sorpreso in una zona praticamente sotto il loro controllo. L’alto ufficiale, Rubén Darío Alzate, avrà molto da spiegare ai suoi superiori per questo gesto a dir poco imprudente, se non in odore di boicottaggio.
Invece, con l’aiuto di Cuba e Norvegia, garanti del processo di pace, governo e guerriglia sono riusciti ad accordare la liberazione di Alzate e di altre quattro persone. Bisognerà solo attendere il loro ritorno per riprendere i colloqui tra le parti. Dopo una settimana col fiato sospeso, il sole fa capolino su questa pace così attesa quanto fragile, resa tale anche da chi vi si oppone.
Eh sì, perché la pace in Colombia ha i suoi nemici. Gli oltranzisti, sia tra le file della politica istituzionale che tra i guerriglieri non mancano. Non mancano i difensori dell’”onore del nostro esercito” e della lotta del popolo, seguendo due categorie applicate prescindendo da ogni circostanza. Prima tra tutte: mezzo secolo di conflitto, 200 mila morti e sette milioni di rifugiati.
Alle FARC non sarebbero mancati argomenti per dichiarare il generale prigioniero di guerra, in un conflitto durante il quale gli scontri sono continuati durante questi due anni di negoziati a La Avana e i rovesci più gravi li ha subiti proprio l’esercito guerrigliero. Il fatto poi che la guerriglia non abbia usato il sequestrato per ottenere migliori condizioni sta a indicare la volontà di giungere a un accordo ed anche la coscienza di una mutata realtà politica. Un segnale importante in un Paese nel quale tutti desiderano la pace, ma meno della metà crede che a La Avana la si potrà ottenere.
Giungere in tempi relativamente brevi ad un accordo del genere, nonostante le circostanze, sta inoltre indicando non solo la volontà reale delle parti, ma anche la solidità dei progressi ottenuti nell’isola di Cuba durante questi due anni e che non si è voluto sprecare. Vuol dire che la pace in Colombia da pura ipotesi si è trasformata in una opportunità concreta.