«Molto spesso si accumulano Città Nuova ed è ottima cosa conservarle tutte, ma nelle nostre piccole case non è possibile, e allora? Che farne? Doniamole ai nostri amici, potrebbero sottoscrivere l’abbonamento, o lasciamole nelle sale d’attesa degli ospedali, degli studi medici. Ricordiamoci che tanti, non ultimo l’attuale co-presidente dei Focolari, Giancarlo Faletti, hanno conosciuto questo spirito d’unità leggendo la nostra bella rivista. Assolutamente non buttiamole!».

Alberto Dorcier

 

«Grazie perché il vostro lavoro ci chiede di essere persone migliori e soprattutto di vivere per gli altri. Io vi penso così: impegnati nell’attimo presente per un Altro e anche per me! Così faccio io quando sono moglie, madre ed educatrice. Così non mi sento sola nelle mie fatiche e nei miei dolori. Io so che ci sono persone come voi e come me».

Stefania, Michele, Emanuele, Noemi

 

«È tempo d’influenza: il quaranta per cento della mia famiglia si è già ammalato. Mi alzo più presto del solito, prima del lavoro, mi aspetta qualche incombenza straordinaria: spremute, borse dell’acqua calda, accendere il caminetto per lasciare l’ambiente ben caldo… Nel silenzio della casa risuona il passo felpato delle mie pantofole, frettoloso. Da sola mi dico che sembro un topolino, tanta è la sollecitudine. Eppure, c’è un appuntamento che non voglio mancare: aleggia nell’aria l’aroma di caffè che mi sono preparata. Dunque, cinque minuti per me, sorseggiando, un momento a due con Città Nuova… E così sorrido leggendo il gustoso articolo di Paolo Lòriga sull’ultimo numero della rivista; mi rinfranco con la testimonianza di Alessandro Mammucari, mio coetaneo, che avevo conosciuto personalmente; vibro al poetico sguardo su Maria, Porta del Cielo e della Terra.

«“Mamma, il termometro segna trentotto e due!”. Ehm! Buona giornata! Baci».

Bianca