Una rinnovata giovinezza

La visita di Maria Voce è stata un richiamo all’attualità del carisma di Chiara per giovani e no.
Positive RevolutiON

Frutti da esporre, frutti abbondanti che testimoniano il Vangelo. “Frutti” è la parola più ricorrente che Maria Voce, presidente del Movimento dei focolari, utilizza nelle tre tappe della sua visita in Spagna. Ultimo in ordine di tempo quello fresco, dinamico ed entusiasta di Positive revolutiON: l’appuntamento di Madrid con oltre 600 giovani da tutte le regioni spagnole, con rappresentanti dal Portogallo.

«Hai tra i 15 e i 25 anni e non ti piace quello che vedi intorno a te. Vuoi scoprire un mondo positivo?». Queste scritte nere su fondo arancio erano le impalcature dell’accattivante invito. E la scoperta di questo mondo si è articolata in 18 affollatissimi workshop, dove la politica internazionale andava a braccetto con le origini dell’universo, e la bioetica era a fianco di chi spiegava la riscoperta della gioia. La Spagna, considerato un Paese “vecchio” per il basso tasso di natalità, nel pomeriggio del 29 gennaio, ha dato prova di insospettata giovinezza.

 

«Sono proprio i giovani che possono rendere visibile la speranza di cui c’è bisogno! Se si crede in loro e si dà fiducia e responsabilità, sanno tirar fuori delle potenzialità inaspettate». Maria Voce, nell’intervista rilasciata all’edizione spagnola di Città Nuova, non aveva dubbi: «È innato per i giovani portare freschezza alla società, all’umanità».

La manifestazione, inserita nella preparazione alla Giornata mondiale della gioventù che si terrà a Madrid il prossimo agosto, si è conclusa con un concerto, in cui la storia di Chiara Luce Badano, la giovane appena proclamata beata, ha interrogato i presenti sulla sfida della santità. «L’impresa risulta inaccessibile, se si è isolati – ricorda Maria Voce –, ma insieme diventa possibile». Insieme anche agli adulti che con passione ed entusiasmo «hanno contribuito alla costruzione di un mondo più fraterno».

 

L’incontro madrileno ha chiuso il cammino itinerante che la presidente dei Focolari e il copresidente Giancarlo Faletti hanno voluto percorrere sulla scia della visita di Chiara Lubich nel 2002. Una visita privata, dunque, riservata alla comunità spagnola. Il 14 gennaio si sono aperte le porte della cittadella Loreto di Castell D’Aro, in provincia di Girona: un centro di testimonianza per la Catalogna, la prima regione ad aver accolto il carisma dell’unità nella penisola iberica. Qui si respira diversità, la cultura catalana è ben diversa da quella basca o da quella andulusa, ma la consegna di Chiara Lubich – «costruire l’unità, capace di contenere le forti diversità sociali e culturali esistenti» – è stata ripresa da Maria Voce e rafforzata dall’invito del papa agli spagnoli di «essere sempre più una famiglia». Non poteva mancare la visita alla Madonna di Montserrat, emblema dell’identità catalana con guida l’abate Josep M. Soler.

 

La tappa sivigliana ha avuto invece una connotazione economica: Maria Voce e Giancarlo Faletti hanno visitato La Miniera, un centro diurno per anziani sorto nel 2003 grazie a due famiglie, e che fin dalle origini si è orientato all’Economia di Comunione. «L’importante – aggiungeva la presidente dei Focolari – non è l’economia, è la comunione; i beni arrivano dopo la comunione», e ha citato le “sorprese” riservate da Dio nello sviluppo di questo tipo di aziende, come se si trattasse di un “socio nascosto”. Un’esperienza da moltiplicare, quindi, come da moltiplicare è la presenza del movimento, secondo l’arcivescovo di Siviglia, Asenjo Pelegrina, che ha ricevuto i due. Una presenza già diffusissima, come ha testimoniato la videoconferenza del 22 gennaio, anniversario della nascita di Chiara, che ha collegato Siviglia alle principali città dei cinque continenti, dove si trovano sedi del movimento. Davanti a quest’assemblea planetaria, ma in un clima di famiglia, un click di Maria Voce ha messo in Rete il nuovo sito web dei Focolari.

 

A Madrid, poi, vi sono state la visita alla cittadella Loreto e al gruppo editoriale Città Nuova. In ogni tappa, comunque, gli incontri con gli aderenti e i responsabili locali del movimento hanno aperto novità e sfide che esigono scoprire «ciò che Dio vuole oggi». La santità è stata la nota dominante, e non solo come invito per i giovani, ma «secondo un modo completamente nuovo di santità – ha ribadito Maria Voce –, che vive con il carisma che Chiara ci ha dato, una possibilità che può trovare un nuovo impulso in Spagna, per la Spagna e non solo per la Spagna».

È tutto qui, forse, il segreto di quella freschezza rigenerante, che non guarda alla differenza di generazioni, quando la si sceglie come percorso, ma che indubbiamente nei giovani pellegrini della Gmg che convoglieranno da tutto il mondo a Madrid, avrà una delle sue manifestazioni più gioiose e autentiche.

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