Una proposta di sviluppo per l’Africa

Trecento imprenditori, studenti e docenti universitari partecipano, a Nairobi, alla Conferenza internazionale sull’Economia di Comunione 
Africani

Si sta svolgendo in questi giorni (26-28 gennaio) presso l’università Cattolica di Nairobi, la conferenza internazionale sull’Economia di Comunione, con oltre 300 partecipanti tra docenti universitari, studenti ed imprenditori provenienti da tanti Paesi dell’Africa. Un evento unico nel suo genere in questo continente e una grande opportunità per promuovere un nuovo modo di fare impresa e contribuire allo sviluppo di questo continente. La conferenza, tuttavia, è solo l’ultimo tratto di un percorso che nelle ultime settimane ha portato dall’America Latina al Kenya.

 

Dal 17 al 21 gennaio si è svolta, infatti, in Argentina la prima Escuela de verano (Scuola estiva). «Il formato di questa scuola – spiega Luca Crivelli – è stato, secondo me, innovativo. Tutta economica… eppure tutta evangelica. Si parlava dell’essere imprenditori EdC e si scopriva che questa vocazione ha anche e soprattutto una dimensione spirituale, ci si interrogava su cosa renda competitivo un imprenditore EdC e da ciò abbiamo visto scaturire scelte di vita molto radicali da parte dei giovani».

 

Un’esperienza fatta di gioie, ma anche di difficoltà. «Quanti dolori, incomprensioni, solitudini sono celati – aggiunge Crivelli – nella vita di un imprenditore. Qui sta la sfida: riuscire a superare le incomprensioni, le rivalità e le ferite che il combattimento della vita, anche quella economica, sempre produce». 

 

Finita la Escuela de verano, si è svolta a Nairobi la prima Summer school di EdC panafricana (23-25 gennaio). «Siamo convinti – hanno scritto gli studenti, i docenti e gli imprenditori riuniti in Argentina a coloro che stavano per incontrarsi in Kenya – che l’EdC sia la risposta alle tante problematiche presenti nel mondo, ma sopratutto nei Paesi dove la disuguaglianza e la povertà deturpano la società. Vi auguriamo di sentire la chiamata a far nascere nuove aziende abbandonandovi al “socio occulto”».

 

Alla Summer school hanno partecipato 110 aspiranti imprenditori interessati all’EdC provenienti da Costa d’Avorio, Burkina Faso, Mali, Togo, Cameroun, Centrafrica, Congo,  Kenya, Uganda, Burundi, Tanzania, Madagascar, Sud Africa e Angola insieme ad esperti di Stati Uniti, Filippine, Italia.

 

Alla base della scuola, spiega Luigino Bruni, responsabile mondiale del progetto EdC, ci sono «Formazione, reciprocità, inculturazione. La scuola panafricana si basa su tre presupposti. Il primo: oggi la cooperazione allo sviluppo si fa con le persone, non con i capitali: senza università di qualità, non si può fare sviluppo serio. Il secondo: il metodo della scuola, la reciprocità. Non ci saranno professori provenienti dall’Occidente che andranno a insegnare ai giovani africani: partendo dalla grande stima che nutriamo per questa cultura, tutti impareranno da tutti. Il terzo: lo sviluppo non può realizzarsi senza cultura d’impresa e questa oggi in Africa manca. L’Africa ha bisogno di aprirsi al mercato salvando le radici di “comunità” molto forti nel Dna della sua cultura: allora si capisce come l’Economia di Comunione possa essere qui davvero una opportunità importante».

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