Una produzione davvero reale
Dalle mie api raccolgo miele e polline, e un prodotto meno conosciuto, la pappa reale. All’inizio della primavera, una giovane collega, Céline, mi contatta, alquanto giù di morale, dicendomi di aver perduto tutte le sue api durante l’inverno, e chiedendomi se posso fornirle dieci colonie per produrre la pappa reale. Una richiesta davvero esigente, perché la pappa reale è un prodotto raro e costoso, ottenuto da sciami d’api particolari, che necessitano di una grande quantità di lavoro altamente tecnico e che vanno gestiti in modo speciale, ma un ristretto numero di colonie è sufficiente per ricavare buoni guadagni.
Anche le mie api sono in cattivo stato ed esito a darle una risposta. Vorrei aiutarla, ma avrò le api necessarie? C’è un’altra incognita: uno sciame è una colonia non ancora in produzione; non se ne conosce il potenziale e, in primavera, ha bisogno ancora di circa sei settimane per essere in grado di produrre, mentre la stagione di produzione della pappa reale dura meno di quattro mesi. Céline, dal canto suo, mi propone di lavorare per me in modo da finanziare gli sciami d’api che le fornirò.
Passano alcune settimane e mi occupo con particolare attenzione di quelle colonie; mi rendo conto che gli sciami non saranno pronti per tempo, e forse non saranno neanche buoni, ma Céline ha davvero bisogno di produrre. Maturo la mia decisione: non le fornisco degli sciami, ma le mie colonie personali già in produzione commentando: «Con queste qui, puoi cominciare a produrre domani». Céline, sbalordita, porta a casa le colonie ed io rimango con i miei sciami, senza la minima certezza che riusciranno ad assicurare la produzione di cui ho bisogno, tanto più ho avuto da miei colleghi notizie sconfortanti circa il loro potenziale genetico.
Passano tre mesi ed eccoci ad agosto. Céline ha raggiunto il suo obiettivo, ha prodotto la pappa reale di cui aveva bisogno. Anche io ho avuto un’ottima stagione: tutti gli sciami si sono rivelati buoni e ho prodotto più dell’anno precedente.
Sono semplicemente molto contenta. Mi rendo conto che è come lavorare senza disporre del registratore di cassa: donando tutto ciò che si può e vivendo giorno dopo giorno, al momento opportuno la cassa si apre dal cielo. È veramente la mano di Dio, il centuplo! Ho davvero capito anche che nel corso del tempo l’Economia di Comunione mi fa diventare diversa. Dai e ricevi. E più dai, più ricevi! Facevo già parte del Movimento dei focolari quando è nata l’Economia di Comunione, e immediatamente ho sentito che ero nata per questa vita ed era ciò che aspettavo da sempre. Anche questa vicenda me lo confermava.