Una piccola grande mostra

Alle Gallerie dell’Accademia di Venezia alcune tavole di Lorenzo Lotto ritrovate nei depositi dell'Ermitage: sono dei capolavori ignoti
Ritratto di due sposi di Lorenzo Lotto

A volte si è fortunati davvero. E’ capitato a chi, nei depositi affollatissimi dell’Ermitage di san Pietroburgo, si è ritrovato nientemeno che un Lotto, dato per disperso. Ripulito, radiografato, studiato nei documenti, fa ora bella mostra di sé – con altre opere del pittore – come prestito temporaneo del museo russo alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, fino al 26 febbraio (catalogo Marsilio). Si tratta della piccola tavola con la Madonna delle grazie, dipinta nel 1542 dall’artista per la monacazione di Lucrezia, sua pronipote, a cui piaceva tanto il “quadreto”.

 

Scomparso nei secoli e ridipinto, il quadro ora svela i tre angioletti prima nascosti a creare un interno delizioso e affettuoso con quei colori vividi tipici del Lotto e quel dialogo pieno di domande e risposte tra Maria e il Bambino che è un piacere solo a vederlo.

Un capolavoro bellissimo. Ma la sorpresa non è finita. Perché l’Ermitage ha portato anche il Ritratto di due sposi , forse Giovanni Maria Casson e la moglie, molto dialogante, come sempre in Lorenzo. Al punto che il marito, serio e vestito da buon borghese di scuro, tiene in bella mostra al centro della tela una scritta”homo numquam (cognosco)”, cioè “non conosco uomo”, le parole di Maria all’angelo dell’annunciazione, qui riferite alla verginità della moglie.

 

Insomma, un tratto di maschilismo puro, tipico del tempo.  La sposa poi, vestita con turbante e gioielli, se ne sta quieta di lato con il cagnolino in braccio. Uno squarcio di vita  provinciale, con una finestrella aperta a mostrare un paesaggio ventoso.

 Tra le altre sorprese della piccola grande mostra, ecco la tavola di Siena con la Natività, ma in verità sarebbe “il bagno del piccolo Gesù appena nato” con accanto altre versioni del soggetto, e poi un Cristo in gloria da Mantova che zampilla sangue dal costato (raramente visibile), insieme alla dolente Pietà da Milano (Brera) e ai ritratti di alcuni personaggi, dal Giovane dell’Accademia al frate domenicano di Treviso, accanto ai rilievi dell’amico Sansovino.

 

Val la pena fare un salto a Venezia per vedervi questi capolavori quasi ignoti?. Si direbbe di sì. Anche perché l’Accademia svela i suoi tesori che si chiamano Giorgione, Tiziano, Veronese, Tiepolo , eccetera. Insomma, un paradiso per gli occhi e i l cuore.

 

Lorenzo Lotto. I dipinti dell’Ermitage alle Gallerie dell’Accademia. Fino al 26/2 (catalogo Marsilio).

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