Una parola sulla Celentaneide

Una lettrice ci scrive a proposito dello show del "Mollleggiato"  a Sanremo: provocazioni gratuite o appello al sentire comune? 
Celentano a Sanremo

Cara Città Nuova,
dopo l'exploit di Celentano a Sanremo, mi sarei aspettata di trovare sul sito, una riga di condanna e di solidarietà per i giornali cattolici dissacrati da questo "Santone", che, a mio avviso, l'unica cosa che sa fare
bene è cantare. Come "abbonata RAI" sono fortemente "indignata" per come vengono spesi i nostri soldi. Perché non organizzare una petizione fra i lettori, da inviare alla Rai?

Grazie per l'attenzione. Daria Clementel, una fedele lettrice del sito!


Cara lettrice, certe volte è meglio tacere. Il mondo massmediatico è fatto in modo che più se ne parla, più l'acqua va al mulino di chi è afflitto da incontinenza verbale.
Celentano certamente coglie furbescamente un sentire comune – i preti potrebbero certamente parlar di più del Paradiso, come fanno egregiamente certi laici (vedi lo storico Delumeau, che ha appena pubblicato un libro al riguardo  Pippo Corigliano col suo straordinario blog ), ma non vedo cosa c'entrino Avvenire e Famiglia Cristiana.

Il relativismo tanto denunciato di questi tempi e soprattutto la frammentazione del sapere e della comunicazione portano taluni personaggi televisivi a perdere il senso del reale e della misura. Vi consiglierei di rileggere un illuminante articolo del nostro Gabriele Amenta sulle derive psicopatiche di chi e' troppo esposto alle telecamere. Purtroppo Celentano non si rende conto che agendo in questo modo rende non credibile anche certe parziali verità che qua e la espone. Coraggio, si può sempre spegnere la tv!

Michele Zanzucchi

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