Una palestra di legalità
“Libertà è la libertà di dire che due più due fa quattro. Se ciò è garantito, tutto il resto segue”, scrisse il giornalista britannico George Orwell. E quattro, guarda un po’ il destino, è il numero dei guantoni indossati dai pugili che combattono al centro del ring. Questo è il regolamento. Lo dice la legge sportiva, da qui non si scappa perché appunto due più due deve fare sempre quattro. Altrimenti non c’è match né round né sfida e diventa evidente che qualcosa non quadra.
Fermarsi per ricordare, allora, quale deve essere il risultato finale nella vita, non fa mai male. È successo di nuovo a Marcianise, cittadina di 40mila abitanti in provincia di Caserta. A ribadirlo il capo della Polizia di Stato, Alessandro Pansa, intervenuto all’inaugurazione della nuova palestra di boxe della sezione giovanile delle Fiamme Oro. Una tensostruttura polivalente di 700mq attrezzata con un ring d’ultima generazione, un'area riscaldamento, due spogliatoi e due stanze ad uso ufficio. Il tutto a pochissimi metri dal liceo scientifico “Federico Quercia”. «L'interesse che noi abbiamo per questo territorio – ha sottolineato il prefetto Pansa – non si esaurisce solo con il contrasto all'illegalità e nell'attività di prevenzione del crimine. Ci stiamo cimentando in un campo diverso, che è quello della prevenzione, avvicinando i giovani alla legalità con lo sport. Così crescendo saranno loro stessi i portatori di valori sani e i fenomeni anche di inquinamento del territorio tenderanno a sparire».
Sport e legalità a Marcianise, «Qui dove i ragazzi salgono sul ring per non scendere a patti con la camorra, che in queste zone amministra quasi tutto, ma non, fortunatamente, la boxe» come ha ricordato il giornalista Paolo Candeloro in un suo recente articolo sulle pagine di cittanuova.it.
Da questa terra provengono loro, i grandi campioni del pugilato italiano, passato e presente: Angelo Musone, Tommaso Russo, Clemente Russo, Domenico Valentino, Vincenzo Mangiacapre. In tutto quattro medaglie olimpiche e due campionati del mondo.
Da queste parti il futuro passa per la scuola, la cultura, lo sport e la legalità.
«La palestra sarà un luogo di riferimento per l'intero territorio – ha ricordato Pansa -. Un’occasione che la Polizia di Stato offre ai giovani perché si incontrino, discutano e si allenino secondo i valori di riferimento dello sport, che sono il rispetto per l'avversario e la capacità mentale di superare le sconfitte».
Succede anche questo quando sport e legalità si sommano. Variando l’ordine degli addendi il risultato non cambia e due più due fa sempre quattro. Quattro, guarda un po’, come i guantoni al centro del ring.