Una nuova alleanza per l’Europa

Un popolo composto da laici, gerarchia, movimenti, chiese, associazioni nella grande manifestazione pubblica in piazza a Monaco, a conclusione di Insieme per l'Europa
Insieme per l'Europa

Si è conclusa la prima parte di Insieme per l’Europa al Circus Krone Bau di Monaco. Fino alle 10 di sera con ancora vivo il chiarore del giorno si tirano le conclusioni tra testimonianze, interventi, preghiere, canti. Un insieme di carismi, movimenti, denominazioni cristiane così diversi nei modi di esprimersi, nei canti, nel modo di pregare da far risaltare ancora di più l’unità, la cordialità, l’amicizia tra tutti. Un’occasione unica per conoscere persone di tutta Europa, in un clima di grande apertura, di conoscenza reciproca.

 

Molti sono i motivi di speranza per un’alleanza che non agisce direttamente contro i nazionalismi, i populismi, ma mostra qual è il vero volto di essere nazione, patria, popolo: apertura, accoglienza, identità in dialogo con tutte le culture.

 

Sul palco si raccolgono le prime impressione di una ulteriore tappa di un cammino che deve ancora sedimentarsi per metabolizzare quello che sta accadendo in questi giorni in Baviera. “Dalla conoscenza di tante persone nascono le reti sul territorio. Persone, già molto impegnate che vogliono prendere nuove iniziative insieme”. “Lavoro per i giovani, ma ho capito che quello che faccio è per l’Europa, non per me, per la mia associazione”. “Noi siamo già un insieme e percorriamo una comune via interiore”.

 

Una caratteristica di tutti i momenti comuni (plenaria, forum, tavole rotonde) è stato rimandare al dialogo tra 3,4 persone nel pubblico. Si sospendeva il programma in sala per qualche minuto e si dava libero accesso alla comunione di esperienze, impressioni, speranze a livello orizzontale. È un po’ il paradigma di Insieme per l’Europa che non vuole altre strutture organizzative, ma vuole mettere insieme i cristiani per vivere il Vangelo, dare un’anima a tutto l’umano, con tutta la libertà di costruire reti veloci, dinamiche, espansive.

 

Accanto a me Francoise, di Rinnovamento nello Spirito. È arrivata con il peso delle ferite degli attentati di Bruxelles, la sua città, ma è venuta per un grande desiderio di unità “più grande di me. Da vivere non solo a parole. Vedere tanta gente così impegnata in Europa mi dà grande speranza”. Gerard Pross di Ymca è rimasto molto impressionato dalla testimonianza del vescovo Heinrich Bedford-Strohm, presidente delle chiese evangeliche e del cardinale Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca. Sono le due massime autorità religiose della Germania.

 

“Quando hanno detto che tra di loro c’è un rapporto profondo molti di noi sono stati toccati. Vediamo una speranza per l’unità tra le chiese e una nuova forma del popolo di Dio. Partiamo con un seme dentro di noi che diventerà pianta, albero, frutto. Siamo disposti a prenderci le nostre responsabilità per l’Europa”. Bisognerà trovare il modo di diventare una forza culturale fertile che riesca a coinvolgere la società. “Per fare questo – ha detto Michael Hochschild, sociologo e docente di al Time-Lab di Parigi, nel suo intervento della mattina – dovete considerarvi e dimostrare una maggiore decisione nell’ essere forze “plasmanti” del panorama culturale. Dovete diventare “movimenti socio-civili”.

 

Denso l’intervento conclusivo del cardinal Kurt Koch, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani che ha dato una lettura delle tre parole chiave della manifestazione. Incontro, riconciliazione, futuro. La riconciliazione nasce dall’iniziativa di Dio, è un dono. “E’ Lui che viene incontro e fa il primo passo”. “E si può perdonare solo quando si riconosce il male, il negativo per questo è un lavoro duro dei cuori”. I movimenti cristiani sono così “chiamati a essere missionari della riconciliazione a cominciare dalla preghiera, poi, tradotta in vita quotidiana”.

 

Oggi pomeriggio grande manifestazione in piazza aperta a tutta la cittadinanza. Sono attese fino a 5 mila persone nella centrale Karlsplatz (Stachus) di Monaco. Sono previsti, tra gli altri, gli interventi del segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese, il rev. Olav Fykse Tveit, dei cardinali Kurt Koch e Reinhard Marx, dei vescovi evangelici Frank Otfried July e Heinrich Bedford-Strohm, del metropolita ortodosso Serafim Joanta, in rappresentanza delle varie Chiese. Saranno presenti anche alcuni rappresentanti di movimenti e comunità, tra cui Maria Voce (Movimento dei Focolari), Gerhard Pross (YMCA Esslingen), Marco Impagliazzo (Comunità di Sant’Egidio), Michelle Moran (International Charismatic Catholic Renewal Services), Walter Heidenreich (FCJG Lüdenscheid), padre Heinrich Walter (Movimento Schoenstatt). Per l’occasione papa Francesco e il patriarca ecumenico Bartolomeo I faranno giungere un loro videomessaggio.

 

La manifestazione potrà essere seguita in streaming su www.together4europe.org grazie ad una diretta in 7 lingue. A partire dalle 13 e 50.

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