Una mamma in cielo

Il 15 agosto ricorre la festività dell'Assunzione in cielo della Madonna. Una meditazione
Assunta di El Greco

Quando Dio ha pensato a Maria, ha detto “Mamma”. In Lui c’è la maternità, oltre la paternità, ma ha voluto incarnare questa dimensione unica in una persona unica, la “Mamma”.

È una dimensione enorme, perché è un abbraccio che stringe a sé tutta l’umanità. Allo stesso tempo, è ciò che di più intimo e personale si possa pensare: la mamma non guarda i figli genericamente, ma li abbraccia tutti ad uno ad uno.

Dio le ha parlato due volte, la prima chiedendole di essere mamma di suo Figlio; la seconda rendendola mamma dei figli (nel Figlio). Non è stata infatti una sostituzione, ma una dilatazione.

Solo una volta nella storia è avvenuto che una vergine – rimanendo tale – è diventata madre, e proprio perché è rimasta vergine.  Il suo vuoto d’amore l’ha resa capace di generare l’Infinito e infinite schiere di uomini e donne.

Oggi vediamo la Mamma in cielo, col corpo e con l’anima. Quel corpo che ha racchiuso in sé il Figlio e l’anima che racchiude in sé i figli. E Dio, il Figlio – ma anche gli altri due – la chiamano Mamma, perché la vedono madre di Dio e dell’umanità divinizzata. Che lei divinizza, perché non sa fare altro: generare figli e figlie di Dio.

Maria è grande, introdotta nella Trinità, incarnazione della maternità di Dio. Suo unico desiderio è farci grandi,  figli nel Figlio, abitanti del cielo già sulla terra, per renderla abitabile: famiglia.

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons