Una lettera per Obama
Prima ancora del terremoto ad Haiti, la rete "Pace per il Congo" ha lanciato una petizione per mettere fine ad un disastro umanitario di chiara origine politica.
La giusta attenzione sulla catastrofe umanitaria scatenata dal terremoto di Haiti, rischia di mettere in sordina tutte le altre richieste di solidarietà che provengono dal mondo missionario, come quella relativa al conflitto dimenticato nella regione del Kivu in Congo. Un’aerea che registra milioni di morti per una guerra infinita e richiama ad una corresponsabilità diretta della comunità internazionale.
La rete "Pace per il Congo" dall’inizio dell’anno ha messo in rete una petizione sotto forma di lettera al Presidente Obama andando al nocciolo della questione. Il primo Presidente afroamericano degli Usa come «rappresentante di un Paese direttamente o indirettamente coinvolto nel conflitto e negli squilibri dei Paesi dei Grandi Laghi, per il sostegno accordato ai regimi della Regione e per il profitto delle multinazionali che alimentano questa guerra e hanno un ruolo nell’economia del suo Paese».
La fiducia in Obama e nella sua volontà di attuare una politica nuova nelle relazioni internazionali si accompagna ai drammatici rapporti stilati dagli esperti del Consiglio di sicurezza dellOnu che hanno denunciato, nel novembre scorso, il fallimento delle operazioni militari nel Nord e Sud Kivu e il peggioramento della situazione umanitaria nonostante la presenza delle forze internazionali (Monuc). Anzi la guerra per il controllo dei minerali continua sempre più virulenta e la loro esportazione fraudolenta è aumentata nel 2009.
Da sempre, la questione congolese ha fatto emergere il diretto rapporto tra sviluppo di determinate produzioni e le risorse della regione africana. Emblematico il legame tra i componenti dei telefoni cellulari e il coltan di cui è ricco il suolo congolese. Non trascurando il dato che vede l’Italia tra i maggior importatori di legname provenienti dalle regioni dei Grandi Laghi. Si vedano ad esempio gli interventi di un seminario sul tema proposta dal Movimento politico per l’unità.
Il testo integrale della richiesta articolata ad Obama si trova sul sito delle petizioni on line raggiungibile in rete.Una lettera rivolta, in prima battuta, a chi la sottoscrive come impegno a rivedere stili di vita e ad acquisire la consapevolezza di una responsabilità personale.
La possibilità di incidere sulle scelte di politica economica e internazionale a partire dalle propria coscienza è una leva più forte di quanto siamo, abitualmente, disposti a credere.