Una lettera inedita di Chiara

In occasione dell'uscita di "Lettere dei primi tempi", uno scritto della Lubich mai pubblicato fino ad ora.
Lettere dei primi tempi
Chiara scrive a Fosca, una giovane di Albola (Trento) conosciuta ad uno degli incontri delle terziarie francescane tenuti da Chiara a Sala Massaia il sabato.

 

Un vincolo sodo di… Gioia!

 

Carissima signorina Fosca,

 

Forse non immagina neppure chi Le scrive.

Forse si ricorda ancora: a Trento – Via San Marco – una sala un po’ tenebrosa – delle ragazze e giovanette allegre e chiassose che Le assicuravan d’aver trovata "Perfetta Letizia"!

Sono una di quelle: Chiara (Silvia… al secolo) che La ricorda spessissimo e con affetto; che ha perduto il suo indirizzo e, una volta ritrovato, s’affretta a scriverLe, perché… un giorno ha sentito di volerLe bene! Era là  vicino a quel fornello, silenziosetta spettatrice di quella gente anziana e giovinetta legata da un vincolo sodo di fratellanza, d’amore, d’Ideale, di Gioia!

Oh! Signorina Fosca! Se ci fosse stata domenica al nostro raduno! Non sarebbe più scappata!

Quassù la gioventù ancor sensibile agli alti Ideali è generosa ed ardente!

L’Ideale che noi perseguiamo dà le vertigini e se non ci buttassimo a capofitto nelle Infinite Braccia Amorose d’Iddio che amiamo nella gioia più perfetta, ci sentiremmo barcollare!

C’è nel nostro cuore una delicata nostalgia d’Infinito, d’un Ideale in cui il cuore possa dire: "io sono pieno"; abbiamo la mente avida di Verità, di quella Verità che non tramonta perché  è Vita!

Signorina Fosca, se lei fosse con noi, vicina  Chiara che già l’ama come una sorella, troverebbe quassù Perfetta Felicità.

Ognuna di noi segue la Sua Via! Quella che Iddio ci traccia con meravigliosa Bontà e Sapienza! Ognuna di noi incontra le sue prove, ma sono  prove che, seppure dolorose, sono annegate in un solo atto: Amore!

Quelle che fra noi più sono… dalla mano di Dio, quelle il cui cuore più risponde alla Voce di Dio, in queste meglio l’Ideale (che è pace e gioia) si realizza!

Sono le meraviglie di chi calpesta nella vita le Orme del Serafico Giullare di Cristo, del cavaliere di Cristo, del Cantore delle Creature!

Seguendo Lui ogni ostacolo s’appiana, ogni dolore addolcisce l’amaro, perché Lui ci conduce sulla retta via, sulla luminosa Strada del Vangelo!

Ci è gioia e conforto esser, in mezzo a tante miserie umane, a tante vane preoccupazioni: "Le pazzarelle di Cristo!", giacché Gesù amiamo e per Lui, con Lui calpestiamo quello che di acre il mondo vorrebbe seminare nel nostro cuore!

Forse la meraviglierà questa mia letterina!

È l’amore che mi fa parlare.

Penso: perché gioia sì grande quale sta nel mio piccolo cuore meschinello, non può entrare nel cuore della Signorina Fosca, che non per nulla il Signore mi ha fatto un giorno incontrare? Giacché penso che: "mai un’anima sfiori la nostra invano"!

Ecco perché Le ho scritto.

Forse non le è seccato!No, no! Ho visto nei suoi occhi, nel suo sorriso un desiderio profondo di bontà, d’amore, di Letizia!

Mi scriva, signorina Fosca, e mi chiami Chiara col mio nome francescano e… mi dia del tu!

Non posso comprendere due anime giovani che si diano del Lei. A lei iniziare per prima!

Che il Signore Le doni quanto il suo cuore desidera.

Accetti un bacio da Chiara che Le vuol bene

 

(da Lettere dei primi tempi. Alle origini di una nuova spiritualità, di Chiara Lubich, Città Nuova 2010. Per visualizzare e acquistare il libroclicca qui)

 

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