Una grande stilista per il bene comune
Mariuccia Mandelli, originaria di Bergamo alta, muore per un malore domenica 6 dicembre alle ore 21 nella sua casa milanese, assistita dal marito Aldo Pinto. Avrebbe compiuto 91 anni nel gennaio 2016. La scelta del nome Krizia, ispirata al protagonista del dialogo platonico incompiuto dedicato al tema della vanità femminile e della salvezza di Atene da inesorabile declino nel rivolgersi a leggi ispirate al Bene, diviene suo programma di vita. Il sindaco Giuliano Pisapia, intervenuto ai funerali svoltisi mercoledì 9 novembre, alle ore 11 presso la chiesa di Sant’ Angelo in via Moscowa, dichiara che il bene comune è stato un punto di riferimento assoluto per tutta la durata della vita di Mariuccia Mandelli, che rappresenta la parte migliore del capitalismo italiano degli ultimi 40 anni.
Dall’ amore per la moda e dalla contaminazione preziosa con altri linguaggi della cultura, dell’arte, della letteratura, dell’impegno politico, nasce nel 1985 lo Spazio Krizia dove ogni milanese può discutere di filosofia, design, problematiche sociali. Nello Spazio Krizia si presentano libri di Umberto Eco, Vergas Llosa, Enzo Biagi, Dario Fo. Qui Mariuccia Mandelli propone i più grandi nomi del teatro, della musica, della cultura in generale. È lei a sponsorizzare la ricostruzione del Teatro la Fenice di Venezia.
È Beppe Modenese a chiedere a Krizia di spostare le sfilate da Firenze a Milano per contribuire alla nascita della capitale della moda italiana. Contraddistinta da riferimenti iconografici ispirati al mondo animale, alla natura, felini aggressivi, tigri, pantere che divengono icona del brand, indossate da Mariella Agnelli e Lady D.
È Krizia stessa a divenire icona, tanto da suscitare l’interesse di Andy Warhol che le dedica un ritratto con il suo caschetto, imitato dalla direttrice di Vogue America Anna Wintour.
Lo stile di Krizia è fatto di ricerca, creatività, progetto, design, nitide geometrie, perfezioni riposte, che si esprimono in preziosi abiti scultura, grazie alla sua più’ grande invenzione: il plissé irrigidito, capace di disegnare silhouettes come il Chrysler di New York, da lei tanto amato. A Krizia sono dedicate importanti mostre al Musée des Arts de la Mode di Parigi, al Guggenheim Museum di New York, al Museo d’ Arte Contemporanea di Tokyo, alla Triennale di Milano.
Mariuccia Mandelli combatte tutta la vita per difendere il semplicemente autentico, l’irriducibile diversità e identità di ogni essere umano, cercando un’eleganza fatta di autoironia e sense of humor. Nell’ intervista di Elle del marzo 2012 con la giornalista Luisa Simonetta, sottolinea con forza la sua battaglia per la libertà di ogni donna: «Quando parlo con qualche donna, qualche ragazza, le vedo così titubanti, dipendenti dalla madre, dal padre, dal fratello…Io trovo che senza autonomia totale sarebbe impossibile vivere». Krizia è innamorata di Milano, delle persone, della città e anche della sua Bergamo dove tutto è bello perché «il bello poi ‒ osserva Krizia ‒ è da ritrovarlo dentro di te» come nel dialogo platonico.