Una gara di solidarietà
Una giornata qualunque di novembre, in una grande città italiana, con gente che si affretta per raggiungere il posto di lavoro, una donna si trova in un ufficio del Comune per ritirare dei documenti. All’improvviso si sente male e viene subito soccorsa e trasportata in ospedale in ambulanza a sirene spiegate.
Dopo alcuni accertamenti, tra lo stupore di chi si trova in quella stanza del Pronto Soccorso, viene subito trasferita al Reparto Maternità. La più sorpresa è la donna, ignara di essere incinta. È senza fissa dimora e si ritrova così, da lì a pochi minuti, mamma di due bimbi! Nascono infatti prematuri, con un parto d’urgenza, due fratellini. La gioia di averli salvati è tanta: dovranno chiaramente essere sottoposti a cure appropriate e c’è una gara tra chi lavora nel reparto per procurare tutto ciò che serve ai piccoli.
La donna, messa ai margini dalla società, divenendo mamma si rende conto che, per la sua condizione di estrema povertà, non potrà occuparsi dei suoi bimbi così fragili e bisognosi di cure. Sceglie per il loro bene di iniziare le pratiche affinché, una volta dimessi dall’ospedale, possano essere accolti da una famiglia affidataria. Non è una scelta facile e tutti trattano con profondo rispetto questa mamma tanto provata dalla vita!
Da quel momento però inizia una storia bellissima, proprio in un periodo ormai prossimo al Natale… Spontanea una gara di solidarietà tra singoli e associazioni: tanti si offrono di prendere in affido i piccoli, anche quando ci si accorge che uno dei due ha una malformazione. Questa notizia non ferma l’amore per i due fratellini sconosciuti, anzi, lo fa aumentare sempre di più.
La coppia affidataria viene scelta con molta cura tra le tante che si sono offerte. La gioia che si legge sul viso dei due coniugi e su quello dei loro tre figli di varie età non lascia dubbi sulla loro generosità e sull’accoglienza calorosa riservata ai due fratellini. Eppure, i due coniugi scelti, prima di dare assoluta disponibilità, sentono che si fa strada nel loro cuore un timore: è il pensiero di sottrarre tempo, affetto e cure ai propri figli e nipoti.
La loro scelta matura nell’ incertezza, non è immediata. Poi comprendono, parlandone con figli e nipoti, che l’Amore è l’unico Bene che si produce donandolo senza riserve, senza timori. Infatti, sono felicissimi di poter vivere tutti insieme questa esperienza stupenda, che permette alla loro famiglia di allargarsi oltre gli orizzonti conosciuti e rassicuranti. Addirittura una delle figlie, prossima al parto, li considera già suoi fratellini, a cui porta parte del corredino destinato alla figlia in arrivo.
Il loro piccolo appartamento si riempie, giorno dopo giorno, di ogni ben di Dio, al punto che non c’è più posto per fare l’albero di Natale e il Presepe con le varie statuine. Ma quest’anno c’è un Presepe vivente, con addirittura due piccoli Gesù Bambino! Una culla di Betlemme a due posti… Manca solo la Stella Cometa, ma forse c’è anche quella, arrivata per illuminare un luogo dove regna così tanto Amore.
Più passano i giorni, più la notizia si sparge e raggiunge tanti amici e conoscenti dei cinque componenti di quel nucleo familiare: come i pastori e i magi di un tempo che andavano a Betlemme ad adorare Gesù appena nato portando doni, anche tutti questi sono attirati da questa Culla a due posti, rapiti dal miracolo sempre nuovo della Vita, dell’Amore che è un dono in ogni epoca e in ogni angolo della Terra.
Si ha bisogno di storie belle, di una solidarietà concreta ed inarrestabile, di un amore semplice ma forte, capace di farci uscire dal guscio del nostro egoismo.
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