Una finanza per l’economia reale
Il Polo imprenditoriale Lionello Bonfanti dell’Economia di Comunione ha ospitato nei giorni scorsi il primo laboratorio sperimentale nazionale promosso dalla Commissione finanza di Umanità Nuova, espressione sociale del movimento dei Focolari. Oltre 50 operatori del credito e della finanza si sono confrontati sul tema “Diamo credito a nuove idee”, affrontando le questioni centrali del mondo bancario e della finanza con l’urgenza di iniettare nel sistema una nuova coscienza e comportamenti eticamente adeguati.
I lavori, stimolati dai contributi di Steni di Piazza, direttore di Banca Etica di Palermo, e Alberto Ferrucci, presidente di Prometheus srl e fondatore di New Humanity, hanno individuato cinque aree da cui partire per condividere buone prassi e cercare di avviare iniziative specifiche nei settori interessati.
Il gruppo sul “Credito come bene comune” è partito dal Manifesto della finanza etica e dai documenti della Dottrina sociale della Chiesa per riscoprire il senso del dare e fare credito. Un diritto che va riconosciuto come garanzia della crescita di reti relazionali a sostegno della responsabilità personale e comunitaria.
Ma la questione del governo della finanza non è una faccenda riservata ai tecnici; essa coinvolge tutti i cittadini perché si tratta di evitare, limitare e correggere le pratiche e gli strumenti che sotto il cappello dell’efficienza dei mercati possono nascondere la speculazione, danneggiando indirettamente investitori, imprese produttive e banche stesse che ne rimangono vittime. Dal gruppo di lavoro su “Tobin tax & CDS: proposte e prospettive per regolamentare la finanza internazionale” è emerso, perciò, l’impegno a costituire un gruppo di studio, un osservatorio normativo sul fenomeno dei derivati e sulla loro regolamentazione, per maturare insieme nuove riflessioni e piste di azione.
“Fondi e investimenti etici oppure etica negli investimenti?” è stata la domanda di un altro forum che ha permesso a bancari e promotori finanziari di assumere l’impegno a scoprire, conoscere meglio e valorizzare i prodotti etici offerti dal proprio istituto, per formare i risparmiatori e i cittadini all’accessibilità dell’esperienza della finanza etica in modo diffuso. In questo senso l’esperienza di Banca Etica comporta la diffusione di una cultura nel tessuto più profondo della nostra economia reale fino a diventare uno stimolo per tutti gli istituti di credito.
Un ultimo gruppo di lavoro è entrato nel dettaglio dell’identità di una figura chiave nella relazione tra il cittadino e le imprese, quella del consulente finanziario. A partire dall’analisi del delicato rapporto tra interesse del cliente e interesse dell’intermediario, l’approfondimento sulla responsabilità personale professionale ha fatto emergere la necessità di pagare di persona la scelta di mettere al centro del servizio erogato la persona e i suoi interessi.
Il lavoro di verifica e confronto su tematiche così cruciali è destinato a maturare e crescere nel segno di una decisione rafforzata a riportare la finanza ad essere ciò che deve essere: un supporto indispensabile alla ricchezza dell’economia reale.
In attesa di un prossimo laboratorio, che potrà arricchirsi della prospettiva internazionale, continuerà la diffusione di una cultura della finanza etica per offrire ai cittadini e ai risparmiatori quelle conoscenze e informazioni utili a scegliere con consapevolezza e responsabilità in materia di credito, investimento o risparmio sulla scia della newsletter “economia & finanza” della Commissione finanza di Umanità Nuova di Roma che verrà arricchita dalla condivisione di contributi dei diversi ambiti nazionali.