Una festa per Chiara

Migliaia ndi giovani hanno gremito l'Aula Paolo VI e Piazza San Pietro per lo spettacolo Life, Love, Light dopo la beatificazione di Chiara Luce Badano.
Chiara Luce

C’era chi giurava che non sarebbe mai stato possibile spostare le 15 mila persone attese – diventate poi oltre 20 mila alla prova dei fatti – dal santuario del Divino Amore, sull’Ardeatina, al Vaticano. Eppure tutto è andato liscio e alle 21, puntuale come un orologio svizzero, nell’Aula Paolo Sesto è andato in scena Life, Love, Light: uno spettacolo in tre momenti – la vita, l’amore, luce – che ha raccontato tra testimonianze, musiche, video e coreografie la storia della nuova beata. Una serata di festa, seguita da tante altre persone in diretta tv e internet e sui maxischermi in Piazza San Pietro. Ad aprirla, tra gli sventolii delle bandiere dei molti Paesi rappresentati, la canzone che dà il titolo allo spettacolo.

 

La prima tappa, Life, è stata introdotta dalla voce dei genitori di Chiara – presenti in sala – che hanno raccontato di come questa figlia fosse stata a lungo attesa, e di come, proprio in quanto dono di Dio, fosse prima di tutto figlia Sua. Attraverso le parole degli amici che l’hanno conosciuta, agli spettatori si è svelata la dimesione del quotidiano di Chiara anche durante seconda tappa, Love: lo sport, la scuola, la vita in famiglia, e la scoperta di Cristo.

 

A fare da corollario, le esperienze di vita di altri ragazzi e ragazze che cercano di vivere ogni giorno la propria fede sopratutto nel dolore: chi si confronta con la separazione dei genitori, chi con la sfida del perdono verso i propri aggressori dopo aver subìto un pestaggio.

 

Testimonianze arrivate anche da lontano, come quella di una ragazza Giordana impegnata nel dialogo con i suoi coetanei musulmani, e quella di un ragazzo del Pakistan, recentemente colpito dalle alluvioni: «Proprio un anno fa – ha ricordato – avevamo mandato degli aiuti agli alluvionati nelle Filippine; ora siamo noi che, grazie alla generosità di tanti, abbiamo potuto portare generi di prima necessità a più di 700 famiglie».

 

L’ultima parte della serata è stata dedicata alla malattia, alla quale, racconta la madre, «Chiara ha impiegato 25 minuti a dire di sì». Centrali – oltre a quella dei genitori – le testimonianze di Ferdinando Garetto, all’epoca studente di medicina a Torino – dove Chiara era ricoverata – e oggi oncologo, e quella della sua migliore amica Chicca Coriasco, che l’ha accompagnata negli ultimi momenti. Una fase della vita di Chiara così luminosa che mons. Maritano, ex vescovo di Aqui che ha aperto nel 1999 la causa di beatificazione, ha affermato: «Noi siamo la Chiesa che insegna, ma a volte dobbiamo imparare dai nostri alunni».

 

La presidente del Movimento dei focolari, Maria Voce, ha evidenziato come «ripartiamo arricchiti e desiderosi di cose grandi, perché non possiamo accontentarci di poco e rassegnarci alla banalità. Stasera abbiamo visto che è possibile, essendo l’uno per l’altro forza e consolazione, come è sempre stata e continua ad essere Chiara Luce».

 

Su tutto l’atmosfera di vera festa: notevoli le musiche e le coreografie, tanto che si sono visti anche ballerini sfrecciare sui pattini sotto la celebre scultura del Cristo che troneggia sulla sala. Dopo aver sentito da una registrazione la voce autentica di Chiara, è stata ancora la musica a chiudere la serata, con la canzone Luce cantata all’unisono da tutta la sala.

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