9 maggio, festa dell’Europa
Il 9 maggio 2021 sarà inaugurata la Conferenza sul futuro dell’Europa, che si prefigge l’obiettivo di offrire ai cittadini un ruolo più incisivo nella definizione delle politiche e delle ambizioni dell’Unione europea (Ue), attraverso una serie di dibattiti e discussioni su iniziativa dei cittadini che consentiranno a chiunque, in Europa, di condividere le proprie idee e contribuire a plasmare il proprio futuro comune.
La Conferenza sul futuro dell’Europa, inizialmente, sarebbe dovuta durare due anni, invece terminerà nella primavera del 2022. Indubbiamente, nonostante i vari rinvii e i molti limiti che caratterizzano la partecipazione, la Conferenza sul futuro dell’Europa vuole essere un esercizio democratico paneuropeo ambizioso, che crea un nuovo spazio pubblico per un dibattito aperto, inclusivo e trasparente con i cittadini europei su una serie di priorità e sfide importanti.
Infatti, la Conferenza sul futuro dell’Europa consentirà ai cittadini di avere un ruolo più incisivo nella definizione delle politiche e delle ambizioni future dell’Ue. Per la Conferenza sul futuro dell’Europa saranno organizzati molti eventi e dibattiti in tutta Europa e, inoltre, i cittadini potranno condividere le loro idee e opinioni attraverso una nuova piattaforma digitale interattiva multilingue, onde consentire ai cittadini di interagire tra loro.
La Conferenza sul futuro dell’Europa discende da una proposta del presidente francese, Emmanuel Macron, e realizzata grazie al lavoro negoziale del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, e del presidente di turno dell’Ue, Antonio Costa. Vi si è aggiunto poi l’impegno della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di dare agli europei più voce in capitolo su ciò che fa l’Ue e sull’impatto che ha sui cittadini. Secondo Ursula von der Leyen «le persone devono essere al centro di tutte le nostre politiche. Il mio auspicio è pertanto che tutti i cittadini europei contribuiscano attivamente alla conferenza sul futuro dell’Europa e svolgano un ruolo di primo piano nel definire le priorità dell’Unione europea. Solo insieme possiamo costruire l’Unione di domani».
Forte l’interesse nella Conferenza sul futuro dell’Europa anche delle Chiese europee. Il cardinale Jean-Claude Hollerich, presidente della Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea (Comece), e il reverendo Christian Krieger, presidente della Conferenza delle Chiese europee (CEC), in una dichiarazione congiunta, plaudono alla Conferenza sul futuro dell’Europa, auspicandone il successo. «Accogliamo con favore la Conferenza come iniziativa per coinvolgere tutti i cittadini europei, la società civile, nonché le Chiese e le comunità religiose, nella discussione sul tipo di Unione europea che vogliamo. Una discussione ampia, aperta e inclusiva sul futuro dell’Europa è un primo passo molto necessario per rinnovare la fiducia e rinvigorire l’impegno nei confronti dell’Unione europea come vera comunità di valori».
In concomitanza con la Festa dell’Europa, in ricordo della Dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950, quando fu proposta una prima forma di unione tra alcuni Paesi europei che sarebbe poi diventata l’Ue di oggi, si terrà l’evento inaugurale che segna l’avvio della Conferenza sul futuro dell’Europa, nella sede del Parlamento europeo a Strasburgo. Alla cerimonia interverranno il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, la presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen, e il primo ministro portoghese, Antonio Costa, in rappresentanza delle principali istituzioni europee, oltre al presidente francese Emmanuel Macron e brevi interventi dei copresidenti del Comitato esecutivo della Conferenza.
Sono inoltre previsti contributi dei cittadini e della società civile in collegamento video, intermezzi musicali eseguiti dal violinista Renaud Capuçon e dal quartetto Karski, nonché collegamenti in diretta con eventi in programma in tutti gli Stati membri in occasione della Festa dell’Europa. Saranno presenti nell’emiciclo del Parlamento europeo anche 27 studenti Erasmus di tutti gli Stati membri dell’Ue.