«Ma chi me lo fa fare di prendermi su situazioni così?», mi chiedevo tornando a casa. Per via di bollette non pagate quella famiglia non aveva più luce, acqua, gas, né possibilità di prepararsi qualcosa da mangiare. A casa è stato inevitabile parlarne e con dolore abbiamo constatato che la somma da pagare era troppo alta anche per noi. Eravamo impotenti e scoraggiati.

A quel punto mio marito ha preso l’iniziativa: «Se è troppo per noi, la provvidenza ci penserà. Dobbiamo pregare!», ha concluso convinto. Di solito noi preghiamo seduti o in piedi, ma quella sera mio marito si è inginocchiato, subito imitato dalle figlie e poi da me. Con fede abbiamo chiesto insieme a Dio quanto poteva servire a quella famiglia.

La risposta non si è fatta attendere. Al mattino seguente è arrivata una telefonata: un’amica, che era venuta a sapere quanto stavamo facendo, annunciava che ci avrebbe portato una certa somma. Mi ha raccontato poi che per la festa del suo compleanno le colleghe avevano fatto una raccolta di soldi. «Il ricavato lo do a te che sai a chi destinarlo».
L. R. – Italia