Una diciottenne presto beata

Chiara Badano morì di cancro nel 1990. Benedetto XVI e la sua firma, assieme a quelle per Giovanni Paolo II e Pio XII.
Chiara Luce Badano.

È festa per la notizia della prossima beatificazione di Chiara Luce Badano. Il 19 dicembre 2009 il Santo Padre ha promulgato il cosiddetto “decreto sul miracolo” per un caso di guarigione avvenuto a Trieste e attribuito alla giovane di Sassello. Il 15 gennaio 2009 un collegio medico, convocato dalla Congregazione delle cause dei santi, aveva esaminato il caso e si era espresso unanimemente per la “non spiegabilità” di tale evento. Infine, dopo il voto dei consultori teologi e l’esame dei cardinali e dei vescovi, è giunto il decreto di papa Benedetto XVI.           

È la prima appartenente del Movimento dei focolari a raggiungere questo traguardo. Una giovane, dunque. Chiara Luce aveva accolto Dio come unico scopo della sua vita già prima della malattia: le radici di questa sua scelta stavano nell’Ideale dell’unità portato da Chiara Lubich.

Proprio nel Genfest del 1987, quando Chiara Luce aveva 17 anni, Chiara Lubich ricordò che i giovani sono sì il prodotto di ciò che la società determina ma pure che «non tutti i giovani sono così. Infatti manifestano atteggiamenti, sentimenti, valori che hanno il potere di influire sulla società e di cambiarla». E poi li esortò: «Andate avanti con perseveranza. Dite a chiare note che quest’Ideale non è un’utopia». Chiara Luce ci ha creduto, ha ricambiato questo amore filiale e lo ha reso vita vissuta, fino alla sua morte. Nella semplicità e nell’eroicità di altezze a cui Dio fa salire i suoi figli prediletti, come Chiara Luce.

 

Mariagrazia Magrini, vice-postulatrice della causa, ci aiuta a capire cosa avverrà a seguito del “decreto sul miracolo”. «Bisognerà vedere dove e quando avverrà la cerimonia. Poi occorrerà continuare a farla conoscere nella fama di santità. Attore principale sarà la diocesi, ma col coinvolgimento del Movimento dei focolari, perché l’Ideale dell’unità è stato la vita di Chiara Badano. La causa ha avuto uno sviluppo veloce in modo che lei fosse un faro per tutti, come ha auspicato la Congregazione per la causa dei santi, soprattutto per i giovani e i malati».

È proprio mons. Maritano, vescovo emerito di Acqui Terme, che ha fortemente creduto nella santità di Chiara Luce ad aver avviato e sostenuto la causa diocesana. «Quella di Chiara Luce è una forte testimonianza di fede. Lei non ha mai avuto momenti di dubbio». E ancora: «La sua beatificazione è sicuramente una conferma di quello che avevo concepito quando ho avviato la causa. La sua fama era già conosciuta da viva, c’era ammirazione per questa ragazza. Ciò ha stimolato in me l’interesse a voler imbastire dei dialoghi con lei. Viveva il cristianesimo con semplicità, senza mettersi in mostra. Poi la prima volta che fu fatta conoscere in diocesi, pochi mesi dopo la sua partenza per il Cielo, dai genitori, ho visto che la sua testimonianza suscitava interesse, ammirazione, invitava ad un esame di coscienza».   

Quale sarà il significato per la comunità locale? «Spero sia un mezzo di catechesi per i giovani e che la sua conoscenza si ampli ai vari livelli della comunità. Ci auguriamo che con la beatificazione la si possa conoscere di più, anche tramite i mass-media».

 

 

Profilo di Chiara Luce

 

29 ottobre 1971 nasce a Sassello (SV).

A nove anni l’incontro col Movimento dei focolari.

A 17 anni la malattia, un tumore osseo allora incurabile, è vissuta come offerta a Gesù. Chiara Lubich le dà il nome nuovo di Chiara Luce.

7 ottobre 1990 muore. La sua fama di santità si diffonde.

1999 viene avviato il processo di beatificazione.

3 luglio 2008 è dichiarata venerabile.

19 dicembre 2009 papa Benedetto XVI promulga il “decreto sul miracolo”.

 Per saperne di più, la biografia di Michele Zanzucchi, Io ho tutto. I 18 anni di Chiara Luce (Città Nuova editrice).

 

 

La presidente Maria Voce

Prima arrivata tra i Focolari

 

«È stato appena pubblicato − scrive Maria Voce, presidente del movimento − il decreto ufficiale firmato da Benedetto XVI che riconosce il cammino di santità percorso dalla nostra gen Chiara Luce Badano. Si avvicina, dunque, la beatificazione. Lei, prima arrivata tra i nostri dell’Opera a questo traguardo, ci incoraggia a credere nella logica del Vangelo, del chicco di grano caduto in terra che muore e che produce molto frutto. Il suo esempio luminoso ci aiuterà ad annunciare al mondo che Dio è Amore».

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