Una croce monumentale

A Firenze ha aperto la Biennale internazionale dei beni culturali e ambientali "Florens 2012" con un'installazione di Mimmo Palladino
Folerns 2012 - Installazione di Mimmo Paladino

Ad aprire, lo scorso 3 novembre, la seconda edizione del laboratorio internazionale di economia e cultura “Florens 2012-Biennale internazionale dei beni culturali e ambientali” (in svolgimento fino all'11 novembre), è stata la monumentale installazione dell’artista Mimmo Paladino, un’opera site specific ideata appositamente per piazza Santa Croce.

Si tratta di una gigantesca croce di 80×50 metri realizzata disponendo davanti alla basilica francescana più di 50 blocchi di marmo estratti dalle cave di Carrara, diversi per dimensioni (dai 2 ai 4 metri di altezza), peso (alcuni fino a 38 tonnellate), forma e colore. Su ogni blocco Paladino ha inciso e tratteggiato segni arcaici, volti, arti, cifre e lettere: tutti elementi che contraddistinguono il linguaggio figurativo attraverso cui Paladino affronta ed esplora i simboli e le iconografie cristiane da cui trarre ispirazione.

La monumentale croce entra così in dialogo con la facciata ottocentesca di Santa Croce ed è percepibile nella sua interezza dal sagrato e dalle finestre dei palazzi. L’invaso della piazza, coperto con un tappeto di ciottoli bianchi, forma un candido manto di marmo che riflette la luce del sole e quella artificiale notturna, trasformando piazza Santa Croce in uno specchio di spiritualità e arte, un immenso foglio bianco su cui Paladino ha disposto i blocchi in forma di croce.

Il progetto, a cura di Pino Brugellis e Sergio Risaliti, associa l’universalità del simbolo cristiano alla contemporaneità del patrimonio artistico, che in questa occasione viene re-interpretato, offrendo una nuova esperienza della piazza e restituendola a una sua originaria identità, quella di spazio pubblico e, insieme, di spazio sacro. Non è la prima volta che l’artista realizza un’opera monumentale: già nel 1995 a Napoli, in piazza Plebiscito, aveva innalzato la "Montagna di sale" che divenne un’installazione ambientale, un oggetto di culto collettivo, vissuto e saccheggiato dagli stessi abitanti di Napoli che portarono via il sale a scopo scaramantico.

Ora, l’opera di piazza Santa Croce si confronta a distanza con simili iniziative organizzate in passato a Parigi (Monumenta-GrandPalais) e all'interno della Tate di Londra (Unilever Series). In quel caso le opere esistevano all'interno di spazi chiusi e in contesti industriali; qui invece la croce sfida lo spazio pubblico all’aperto, dialogando con la sacralità del contesto e la sua aura rinascimentale.
 

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