Una conferenza “con” le famiglie

Anche i bambini hanno presenziato all'incontro voluto dal Comune di Roma. Un convegno nuovo nella forma e nella sostanza
incontro famiglie roma

La prima conferenza sulla, anzi «con» la famiglia, apre le porte sotto la pioggia battente. Ma in Africa quando piove si ringrazia Dio, e forse anche questo evento nasce sotto i migliori auspici. Almeno a quanto dice il sindaco capitolino durante il suo intervento. «È questo un evento importante su scala nazionale», dichiara. E aggiunge: «Il 2012 potrebbe essere l’anno di una valorizzazione della famiglia». Soprattutto, a suo avviso, se il popolo del Family Day troverà il modo di alzare di nuovo la testa e farsi sentire.

 

E in effetti la conferenza voluta dall’assessore alla famiglia, all’educazione e ai giovani di Roma, Gianluigi De Palo, si rivela nuova nella forma e nella sostanza. Nella forma, proprio perché non «sulla» famiglia ma «con» la famiglia, come testimoniano i tanti bambini che, rovesciando i ruoli usuali, hanno accompagnato i loro genitori e ora silenziosamente gironzolano per la sala o partecipano al ricco programma organizzato per loro. O come mostra l’invito della delegata Anci, Maria Luisa Tezza, a salutarsi non con una formula di cortesia ma con un abbraccio, come si fa in famiglia, saluto poi ripreso da altri relatori. Nuovo nella sostanza perché, spiega preliminarmente De Palo, le istituzioni non sono qui per mettersi in vetrina, ma per porsi in ascolto delle proposte delle associazioni invitate alla conferenza. E sono infatti numerose le associazioni che si alternano al microfono presentandosi e proponendo interventi efficaci e buone pratiche alla sala e direttamente a «Gigi» (De Palo), come molti familiarmente lo chiamano, affinché dia voce politica a un’esigenza condivisa. Si tratta di associazioni familiari, genitoriali, educative, sociali dai nomi più o meno illustri, su scala cittadina, regionale e nazionale.

 

Nonostante i dati non sempre incoraggianti sullo stato della famiglia a Roma, raccolti da due indagini statistiche (Oasi e Censis) presentate a inizio di programma, il sentimento comune è quello di un impegno che, se per molte associazioni ha già una storia alle spalle, ora vuole farsi sentire ancor più che in passato e incidere maggiormente sulle scelte politiche del paese. «Ora però fate in modo di essere visibili anche nei madia», conclude De Palo, perché solo così chi in politica lavora per la famiglia ha la possibilità di mostrare che dietro le sue richieste c’è il Paese reale, anzi una parte enorme di quel Paese. Del resto proprio l’indagine Censis rivela che a Roma, al di là di tutte le trasformazioni socio-economiche, un’idea positiva della famiglia è sostenuta da un cittadino su quattro. Pertanto agire per la tutela dei nuclei familiari è sicuramente e ben oltre ogni campanilismo ideologico agire per il bene comune.

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