Una comunità unita dall’amore
Due sposi che, dopo una vita di cammino insieme entrano in chiesa tenendosi per mano visibilmente commossi e felici, fanno pensare subito alla CASA che hanno costruito, quella di cui parla il Vangelo (Mt 7, 24-27): «Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde perché era fondata sulla Roccia». Sì, chi li conosce davvero sa che è stato così.
Fin dai primi anni di matrimonio, per entrambi, Cristo è stata la roccia a cui aggrapparsi e su cui costruire la loro casa. Poco dopo la nascita del loro primo figlio, Dario, hanno accolto in affido un ragazzino di 11 anni che aveva bisogno di una famiglia, facendolo sentire subito uno di loro e accompagnandolo fino alla maggiore età. Nel corso degli anni, tante persone sono state toccate dalla loro testimonianza di amore reciproco e verso tutti, perciò molte di esse hanno voluto essere presenti in questa occasione, per stringersi con affetto a questa coppia normale e nello stesso tempo speciale!
Poi si è pregato per Chiara, la loro seconda figlia, morta improvvisamente a 37 anni, lasciando il marito con tre bimbi ancora piccoli. Anche in quell’occasione Lia e Virginio hanno testimoniato la potenza della loro fede, che ha prodotto frutti anche tra persone non credenti.
Il loro amore ha saputo guardare ai bisogni di tanti, senza lasciare indietro nessuno, e in questo modo intorno a loro è cresciuta a poco a poco una comunità di persone capaci di volersi bene con semplicità e concretezza.
Dalla chiesa quasi tutti si sono spostati in teatro, dove è stato presentato il terzo libro su Chiara Grillo, anche alla presenza dei suoi figli. Inoltre, sono state proiettate una decina di canzoni per bambini tratte dalla tematica del libro stesso. Si è gioito e pianto e negli occhi dei presenti si leggeva la commozione. Una signora ci ha confidato di non conoscere niente del Movimento dei Focolari, ma di essere così affascinata dall’unità di questa comunità che ha voluto rimanere con noi.
È seguito un momento conviviale, curato nei minimi particolari, con prelibatezze di ogni tipo preparate dai ragazzi “speciali” dell’Osteria della Gioia. Alla fine, in ciascuno dei partecipanti era comune la sensazione di essersi sentiti a “casa”, nel posto giusto per riprendere energia e vigore.
Con il tempo forse si dimenticheranno le parole ascoltate, ma negli occhi e nel cuore rimarrà una profonda e luminosa serenità, quella di una Comunità che si stringe nella preghiera, nella lode… e nella festa, perché ci si vuole bene.
Carmela, Antonietta, Luciana, Annamaria
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