Una comunità di uomini d’onore
A Milano un gruppo nutrito di giovani e adulti – dalla casalinga all’imprenditore, dallo studente al professore universitario, dal funzionario al politico, dall’operaio all’amministratore delegato – hanno accolto in due pomeriggi le provocazioni di Roberto Mazzarella, giornalista da molti anni sul campo, autore del libro edito da Città Nuova editrice “L’uomo d’onore non paga il pizzo”, su legalità e organizzazioni criminali, legalità, accoglienza di persone straniere e legalità nel vivere quotidiano. Numerose le domande che hanno dato vita a un ricco colloquio.
«Sentinelle della notte, quanto resta della notte», recita un noto passo di Isaia nell’Antico Testamento. Chi sono le sentinelle della notte oscura che stiamo in questi tempi attraversando, e chi può riferire quanto manca all’alba di questa notte che sembra togliere il respiro al Sud come al Nord del nostro Paese e oltre i confini nazionali?
Non può più bastare la denuncia da parte dei media e della magistratura, seppur dovuta, dei mali che affliggono le nostre comunità, è necessario passare dalla diagnosi che ormai è sulla bocca di tutti a un cambiamento nell’agire personale e comunitario. Una virata del cuore sulla bussola della legalità che deve diventare sempre più una pre-condizione per qualsiasi attività pubblica e privata, singola e comunitaria.
Da dove cominciare, allora? Declinando la legalità con la persona ultima delle nostre città, mettendo l’orecchio sul cuore delle città per conoscere i bisogni della gente e cercare di dare insieme delle risposte.
Qual è l’antidoto che può avvicinarci a un mondo nuovo? Sono le scelte comunitarie, vita delle comunità che sono anche una cartina al tornasole per scelte individuali alla luce della legalità. L’imprenditore può decidere, per fedeltà a sue motivazioni personali, di non pagare il pizzo, la tangente, e diventare uomo d’onore, ma deve essere sostenuto da una comunità di uomini/donne d’onore che rendono credibili tali scelte eroiche.
Il prezzo da pagare per essere legali non può essere, come accade, la morte fisica o la perdita dei propri beni o dell’attività imprenditoriale. La legalità deve diventare “conveniente”. La legalità non è quindi un argomento “da salotto”, anzi.
I giovani per un mondo unito della Lombardia si stanno accordando con quelli delle regioni del Sud per vivere insieme e far conoscere a più giovani possibili l’opera di padre Puglisi – ucciso a Palermo il 15 settembre del 1993 – che sarà beatificato il prossimo 25 maggio a Palermo.
Da alcuni mesi sono state attivate in Lombardia delle scuole di partecipazione politica perché, come ha ricordato anche Roberto Mazzarella, la politica ha il disegno della città e deve cambiare le regole del gioco, fare nuovi progetti, perché si realizzi il mondo nuovo.
Segnali di speranza, nuove sentinelle che annunciano l’alba anche nelle piovose giornate milanesi in vista dell’Expo 2015. Per non cadere nella trappola delle illegalità è necessario sradicarci da alcuni criteri che non portano valori; bisogna, in una parola, cambiare il cuore.
«Non sono più la stessa di prima», ci confida Elena dopo gli incontri con Roberto Mazzarella: cominciamo o ricominciamo da qui, insieme!