Una comunicazione vitale

Volersi bene per due sposi implica una continua attenzione reciproca.
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Penso per un momento a come comunichiamo tra me ed Anna. Lei mi parla: se, come ci siamo promessi nel Patto, sono pronto anche a dare la vita per lei, mi concentrerò con amore su ciò che dice, senza interromperla e senza pensare alla risposta da dare. Il mio sarà ascolto profondo, assenza di pregiudizio, accettazione totale.

Se anche è nella stessa disposizione, nel percepire la positività del mio ascolto si sentirà spinta a comunicare con altrettanta delicatezza e intensità i fatti vissuti nella giornata, come pure le sue proposte o le sue idee.
Anche quando dovessero emergere opinioni diverse, la divergenza sarà solo apparente, perché se è l’amore a guidare le nostre parole, diventa più facile comprendere il perché di questa diversità ed accettarla.

Ma l’amore tra i coniugi, il vivere per l’uno per l’altro, non si limita alla sfera della comunicazione. Diventa logico nella coppia avere tutto in comune: tempo, denaro, carriera, aspirazioni, preoccupazioni, ecc. Se manca qualcosa in tavola, o se di notte il bambino piange mi è (e mi è stato) logico alzarmi per primo. La quotidianità diventa così un meraviglioso scambio di doni. Lei per esempio visita volentieri i miei parenti e accoglie con gioia i miei amici. Sempre per amore lei si prende cura della mia salute come io della sua; insieme ci prendiamo cura delle nostre cose, dei nostri vestiti, della casa.

Ma l’amore esige di andare ancora più in profondità nel cercare di cogliere i suoi desideri più segreti, le sue aspettative di tenerezza, di realizzazione.
In questa grande attenzione dell’uno verso l’altro abbiamo imparato anche a gestire i conflitti dovuti alle diversità che ogni coppia ben presto scopre, quelle stesse diversità che sono state motivo di attrazione, ma che col tempo vengono percepite e vissute come limiti invalicabili. Solo il vero amore è capace di valorizzare la persona dell’altro e a farci comprendere che pure noi abbiamo dei limiti da farci perdonare.

E poiché il motore è l’amore-dono, si superano eventuali ruoli prestabiliti dalle culture di appartenenza. Si sperimenta così la vera uguaglianza uomo-donna, che diventa per ciascuno altissima libertà.

In questo dinamismo di rapporti e di dialogo, viene spontaneo anche comunicare i frutti del nostro impegno a stare anche con le altre persone in quell’amore che è il fondamento della nostra unità. Così sentiamo spesso il desiderio di condividere le esperienze che facciamo in questo senso, successi ed insuccessi. E tutto il nostro vissuto acquista il sapore di un pezzetto di storia della nostra famiglia.
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