Una compagna di viaggio a colori
Nicoletta Costa, illustratrice e narratrice per bambini.
Abita a Trieste, sul lungomare, non molto lontano dal castello Miramare, e forse anche per questo è un personaggio un po’ fiabesco. Chi, fra i bambini e i giovani, non la ricorda o la scopre con piacere, sfogliando i libri di Giulio coniglio, della nuvola Olga o della strega Teodora?
Ma è un’amica solo per i bambini? È, ed è stata, compagna di viaggio per tanti genitori che hanno condiviso giochi, sonno, capricci, malattie e racconti dei loro figlioletti, con le storie delicate di Nicoletta.
Come un folletto esperto e saggio, lei sta dietro a quel tratto nero tanto deciso, quanto discreto, adatto a tendere il confine del colore di paesaggi fiabeschi e personaggi definiti.
Così definiti, che non te li scordi più perché s’imprimono nel cuore. Ci sono il timido, il generoso, la tenera, il dubbioso, il pauroso, il coraggioso, il pigrone e l’intraprendente, il furbo e l’ingenua, il pentito e il buono: la galleria dei sentimenti e delle tipologie infantili. I bambini (e forse anche i loro genitori) si sono specchiati nei piccoli animali capaci di accettare, alla fine dell’avventura, paure, dubbi e cadute, per risollevarsi, riprendere i rapporti e il cammino.
Paure, tentennamenti, guai e sorprese, sono i momenti della vita-bambina. Solo che qui, nel mondo di Nicoletta, ci sono uccelletti con le scarpe, conigli con la sciarpa, oche e farfalle eleganti, volpi in bermuda e tartarughe con la bandana, gufi con gli occhiali, renne col maglione e gatti…
I gatti piacciono molto a Nicoletta, me lo confida, ma c’è un altro protagonista che le sta a cuore, una passione indefinita, lei dice una “malattia”, di quelle buone aggiungo io: è il cavallo Allumè, che non è frutto solo di fantasia, no! Allumè è il cavallo, allergico al fieno e pieno di tosse, che Nicoletta cavalca appena può e che ha comprato anni fa con la quota di un premio, uno dei tanti che hanno celebrato le sue abilità: Christian Andersen, Grinzane Junior, Catalonia d’Illustraciòn di Barcellona, Golden Pen di Belgrado…
Premi. Già, perché scrivere e disegnare per i bambini non è che sia semplice o più facile, semplicemente “è”.
Nicoletta è così, semplice. Colloquiando con me, usa la parola “umile”, perché quando si svelano le note dei colori e si devono accordare gli strumenti della comunicazione, è indispensabile essere umili e mettersi in ascolto anche di quello che aleggia nei cuori.
Le storie finiscono bene: così nel mondo dovrebbero girare le cose e si dovrebbe essere certi che, almeno nelle storie, succede quello che il cuore bambino vorrebbe.
Vuoi vedere che Nicoletta più che scrivere storie, ci regala poesie?
Le illustrazioni poi sono una gradita sorpresa! Paesaggi di tutti i giorni, ma non di tutti i luoghi, perché il sole la fa da padrone, come l’articolato verde dei prati, gli alberi decorati e i fiori così facili da copiare, perché la loro semplicità è quella che i bambini colgono nella loro complessa struttura mentale. Come l’acqua, che non è azzurra e basta, ma copia le decorazioni improbabili della natura e le sfumature della fantasia dei bambini.
BOX
Per gente simpatica
Nicoletta, perché ti piace raccontare con la matita e le parole?
«Come un fiume in piena disegno, coloro e scrivo le storie, come mi sorgono spontanee. Mi piace incontrare i bambini e vedere che si divertono!».
Chi è Giulio coniglio, protagonista di tanti libri e dell’omonimo giornalino per bambini?
«È come le mie bambine, dolci e miti. Ora sono cresciute, ma loro mi hanno ispirato situazioni e caratteri».
Cosa c’è nei tuoi progetti futuri?
«Sempre i libri, oltre a collaborazioni con le agenzie che propongono i miei disegni su abiti e oggetti. La cosa mi diverte e mi impegna molto! Ora poi mi piace poter essere in contatto con tutti attraverso l’uso moderato e intelligente di Internet. Ho un sito molto frequentato da gente simpatica: www.nicolettacosta.it».
Cosa ti dispiace?
«Mi dispiace vedere i ragazzi di oggi così distrutti, inconsapevolmente aggrediti dal consumismo, abbandonati alla maleducazione e all’assenza di valori. M’immagino impunemente Giulio coniglio o l’oca Caterina trasformarsi in qualche giovanotto o signorina di oggi e farsi portavoce di questi valori annebbiati, per dare un aiuto in alcuni momenti pesanti che l’età giovanile si porta appresso! Ma i due mi guardano con occhi indagatori e mi sussurrano che tocca a noi e a tutti gli altri, ora, darsi da fare: loro hanno fatto la loro parte nell’infanzia appena trascorsa!».