Una città a misura di ragazzi
Un progetto sperimentale a favore dei più giovani ha coinvolto Cuneo, Palermo e L'Aquila
Creare un modello sperimentale per rendere i centri urbani più a misura di ragazzi e giovani. Questo è “L’altra città” un progetto, che ormai si sta avviando alla conclusione, della Federazione Scs/Cnos Salesiani per il sociale che ha usufruito dei fondi di un bando del Ministero delle politiche sociali ed è stato portato avanti in tre città, Cuneo, L’Aquila e Palermo, con la collaborazione dell’associazione palermitana Santa Chiara, della cooperativa sociale Momo di Cuneo e dell’Opera Salesiana San Giovanni Bosco a L’Aquila.
Tante le attività e i laboratori svolti nel corso dell’anno, tutti con l’obiettivo di rendere i ragazzi protagonisti, combattere il disagio prevenendolo, sollecitare e sviluppare il senso di appartenenza degli abitanti alla comunità, al territorio.
A Cuneo si è operato sul quartiere Donatello, uno dei più problematici della città.
«La nostra organizzazione – spiega Elisa Gondolo della cooperativa Momo – ha deciso di intervenire sul territorio cuneese per una motivazione per noi ancora profondamente valida: la convinzione che i cambiamenti sociali, l’integrazione (di genere, culturale e intergenerazionale) e la promozione della giustizia sociale possono essere raggiunti attraverso lo sviluppo di legami affettivi e sociali, la costruzione di reti, attraverso il “ripopolamento” di spazi pubblici e collettivi dalla maggioranza ormai abbandonati, cioè andando a ri-costruire il senso di appartenenza e di responsabilità alla propria comunità e alla propria città. L’intervento realizzato insieme al comitato del quartiere Donatello ne è stato una naturale conseguenza: la storia di questo comitato è la storia di cittadini che si sono battuti e si sono impegnati per il benessere della propria comunità».
Sono i giovani che hanno risposto in maniera più forte a questa chiamata, adolescenti e pre-adolescenti. E così il primo passo di questo cammino che la cooperativa ha intrapreso con gli abitanti del Donatello consiste nella rinfrescatura ed allestimento di una saletta dedicata ai giovani (il ”DonaUnderground”): un grande impegno e tanto lavoro da parte dei ragazzi ha testimoniato la fiducia in questo progetto, nella possibilità di convivere in spazi comuni e di impegnarsi per il quartiere.
Tra le iniziative anche un laboratorio di recupero e di eco-design, con l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi ad un utilizzo consapevole dei rifiuti e al riciclaggio, non attraverso la semplice informazione ma con una dimostrazione pratica di cosa si può fare con vecchi oggetti. L’intento è stato quello di realizzare un’esperienza in cui i ragazzi hanno potuto creare con le loro mani oggetti artistici, partendo da materiale di scarto come sedie e copertoni.
Gli oggetti prodotti hanno acquisito per i ragazzi un significato e un valore non solo legato alle loro capacità individuali ma anche di comunità: gli oggetti sono diventati infatti arredo della sala Donanderground, il centro aggregativo del quartiere.