Una certa somma
Lavoravo in uno degli uffici dell’esercito. Un giorno un signore, soddisfatto per come era stato trattato, ha voluto ringraziarmi offrendomi una certa somma. Io non mi sentivo di accettarla, ho provato a spiegarglielo, ma lui è uscito di corsa senza che potessi restituirgli quel denaro. Ho pensato allora di darlo in beneficenza a qualcuno che ne avesse bisogno, anche se per la testa mi passavano tutti i debiti che avrei potuto saldare.
Stavo andando verso casa quando mi è venuta incontro una conoscente: mi cercava per chiedermi aiuto, trovandosi in ristrettezze. Quei soldi, ho pensato, sarebbero bastati a risolvere la sua situazione. Così, senza tentennare, glieli ho dati. La sera sono andato a messa con uno dei miei figli. Appena seduti sul banco, sotto i piedi abbiamo sentito di calpestare qualcosa. Mio figlio si è chinato e, con sorpresa, ha preso un mazzo di banconote: era dieci volte la somma che avevo dato a quella signora. Abbiamo cercato in giro chi poteva aver perso quei soldi, ma nessuno li ha reclamati.
M. A.-Brasile