Una Cenerentola sotto le bombe
Cinderella di Matthew Bourne ha aperto il Ravenna Festival: una rilettura della celebre favola, ambientata durante la seconda guerra mondiale
Una Cenerentola senza scopa e senza cocchio. Ma in sydecar, accompagnata da un angelo simile a Fred Astaire, vestita di strass e con tacchi a spillo. E ambientata sotto le bombe durante il “London blitz”. È la Cinderella di Matthew Bourne, apertura del Ravenna Festival.
Classe 1960, il celebre e osannato coreografo inglese ha rimesso nuovamente mano alla sua personale versione della favola di Cenerentola dopo la prima creazione del 1997, che ha conosciuto un successo internazionale. Nelle sue mani è diventata una sorta di musical. Fastoso nei costumi e nelle scene, e brillante nelle coreografie.
Bourne, come ormai ci ha abituato, rimaneggia il repertorio classico, e non solo (vedi la sua Mary Poppins o Dorian Gray) con grande abilità. Qui lo ambienta nella scorsa epoca e lo affonda nelle nevrosi, nelle debolezze e nella nostra umanità (come il suo Schiaccianoci, ambientato in un orfanotrofio). Cinderella si svolge durante la seconda guerra mondiale a Londra. La ragazza, dopo la morte della madre vive tra mille angherie con un padre in carrozzella, quattro fratellastri cattivi e una matrigna ubriaca. Si innamora di un pilota della Raf e aiutata dalla madrina-angelo vive il sogno della sua storia d’amore al night sotto i bombardamenti dove lascia la scarpetta. Ritrova il suo amore all’ospedale e se ne va con lui in treno da quella stazione di Paddington, luogo emblematico delle partenze, degli addii, e dei ritorni.
Il tutto è raccontato, sulla musica originale di Prokofiev in sound-surround, in velocità, scioltezza e con la poesia propria della narrazione cinematografica. Con tanto di filmati d’epoca e citazioni da celebri film. E numerosi gli spunti contemporanei, l’ironia e le precise osservazioni che emergono da ogni quadro a cui da vita e colore la folta compagnia di ballerini della News Adventures Company.