Una boccata d’ossigeno per l’Ilva

Un sospiro di sollievo per gli operai dello stabilimento di Genova. Nell’incontro tra governo e parti sindacali c’è stata la garanzia che l'accordo di programma è vigente e si parte da lì
Ilva Genova

Nell'incontro dello scorso 4 febbraio, Teresa Bellanova, viceministra del Lavoro, ha assicurato che dopo il 10 febbraio ci sarà un confronto costante con le organizzazioni sindacali sul merito. «Questo risultato è frutto dei sacrifici fatti dai lavoratori in questi giorni, che hanno trasformato il caso in una notizia nazionale», ha detto Bruno Manganaro, segretario genovese Fiom, mentre Antonio Apa, segretario Uilm, sottolinea invece di non aver mai avuto dubbi «che il governo avrebbe mantenuto quanto promesso, lo sciopero non era necessario».

 

Soddisfatti pure il sindaco Doria e il governatore della Liguria Toti. «Una soddisfazione per una giornata estremamente positiva per Genova e i lavoratori dell'Ilva, a patto che il governo mantenga gli impegni presi». Il Governo fa sapere attraverso la Bellanova che mai è stato messo in discussione l’accordo di programma.

 

L’incontro del 4 febbraio è visto positivamente anche da Alessandro Vella, segretario Fim-Cisl: «La viceministro ha confermato l’importanza e il valore dell’Accordo di programma che non cessa di esistere, ma dovrà essere reso esigibile dal 10 febbraio con gli interessati. Da quella data, infatti, inizierà la discussione sulla valutazione dei piani industriali con le segreterie sindacali a livello nazionali. Ci è stato assicurato che il governo si sta impegnando per allargare l’integrazione di reddito anche agli altri stabilimenti del gruppo e, per quanto riguarda i lavori di pubblica utilità, l’unico ostacolo all’utilizzo dei fondi di Società per Cornigliano è rappresentato dallo strumento applicativo, un decreto che metta a disposizione i soldi che già ci sono. Il lavoro certo non finisce qui, ma è stato un primo punto importante, fermo restando la nostra linea netta di difendere ogni posto di lavoro».

 

Per la Fiom «il risultato ottenuto è importante, la prima tappa di una lunga corsa – spiega soddisfatto Armando Palombo, delegato Rsu Fiom dell’Ilva –. Avevamo chiesto la presenza del governo e abbiamo ottenuto un viceministro che, anche dopo una discussione accesa, ci ha assicurato la validità dell’Accordo di Programma insieme con l’impegno delle istituzioni a trovare le modalità per accedere ai fondi di Società per Cornigliano per finanziare i lavori di pubblica utilità. È un punto importante, consente di avere continuità di reddito e una “strada parallela”, a prescindere dalle dinamiche di vendita ai privati. Siamo convinti di essere riusciti a ottenere tutto questo grazie alle giornate di sciopero e mobilitazione che sono costate fatica e retribuzione ai lavoratori, ma hanno consentito di riportare la locomotiva sul binario giusto. Prima rischiava di finire su un tragitto morto».

 

Intanto entro giugno gli stabilimenti Ilva di Cornigliano dovrebbero essere venduti e nulla vi è di certo su chi potrebbero essere gli acquirenti. Ma al di là del fatto di chi potranno essere, gli operai cercano di ottenere risposte concrete sul mantenimento dei posti di lavoro e di reddito a lungo termine e non solo sino a settembre, come previsto dall'emendamento Basso al decreto Salva-Ilva, per mantenere e far applicare il testo del 2005.

 

Un accordo che potrebbe essere messo in dubbio dalla procedura di vendita dell'Ilva, cancellando gli sforzi e gli impegni dei lavoratori sanciti undici anni fa. Si presentano mesi di forte preoccupazione per l’occupazione in Liguria.

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