Una boccata di speranza
All’approssimarsi del Natale, c’è bisogno di quella speranza che nasce dalla responsabilità della persona umana e dalla fiducia nel Dio che fa la vita buona, bella e vera.
L’Avvento è denso di gravi preoccupazioni. Se la prospettiva di un cenone appena un po’ più sobrio del solito e di un albero di Natale meno carico di doni ha indiscutibilmente i suoi lati positivi per coloro che hanno finora condotto un’esistenza senza patemi da fine-mese, per tante, troppe famiglie le festività saranno la conferma di un tempo di gravi sacrifici anche sull’essenziale.
Le feste natalizie si annunciano difficili anche per tante imprese, non escluse quelle che patiscono per la fine annunciata di sovvenzioni e contributi. Tra queste ultime, ci sono anche le aziende del comparto editoriale, Città Nuova compresa. Di recente, esattamente il 23 novembre, sulla Gazzetta Ufficiale è apparso un decreto interministeriale che ha ridefinito le tariffe postali «per la spedizione di quotidiani, periodici e pieghi di libro editi dagli editori iscritti al Registro degli operatori di comunicazione (tariffa Roc)» che ci fa tirare un sospiro di sollievo. Le tariffe postali, infatti, che all’indomani delle elezioni amministrative di marzo 2010 erano state inopinatamente più che raddoppiate dall’abolizione delle agevolazioni per la stampa periodica, sono state riportate a livelli più ragionevoli, anche se l’aumento rimane “ponderoso”, dell’ordine del 38 per cento dal 1° settembre 2010, e a partire dal 1° settembre 2011 di un ulteriore 17 per cento. Nulla si sa, invece, sui rimborsi promessi per i soldi spesi in più in questi mesi (cioè dal 1° settembre 2010) per la spedizione della rivista (per i soldi spesi in più da marzo al 1° settembre non se ne fa nemmeno menzione).
La tendenza comunque è chiara – si riducono drasticamente gli aiuti alla stampa e alla cultura in generale – ma possiamo tirare un po’ il fiato e annunciare così ai nostri lettori che l’abbonamento per quest’anno riguarderà 22 uscite, e non solo 21, come temevamo di dover fare. Così solo nel mese di luglio saremo costretti a privare i nostri lettori di un numero della rivista. Sperando che in altri settori (carta, contributi all’editoria…) non si riprenda quel che si è parzialmente restituito con questo ultimo decreto interministeriale.
All’approssimarsi del Natale, c’è bisogno di quella speranza che nasce dalla responsabilità della persona umana e dalla fiducia nel Dio che fa la vita buona, bella e vera. Continuiamo allora nella nostra battaglia per il bene comune, fiduciosi che il sostegno dei nostri lettori sia sempre più deciso, anche perché nessuno tiene in piedi il nostro gruppo editoriale se non coloro che acquistano un libro o sottoscrivono un abbonamento. È una sottoscrizione di speranza, quella che fate, un investimento per una vita, appunto, buona, bella e vera.
Speranza veicolata anche dalla nuova iniziativa elaborata con Azione per Famiglie Nuove (Afn), e cioè l’inserto che trovate spillato al centro della rivista. Parla di sostegno a distanza, di adozioni, di famiglia. Di vita che nasce e che rinasce. Parla di speranza, anche per coloro che ci leggono per la prima volta, in particolare gli amici di Afn che ricevono la rivista, e che ci auguriamo possano proseguire il cammino insieme a noi.