Una bellezza… “diversa”

Mikayla Holmgreen è stata la prima ragazza con sindrome di Down a partecipare con successo a Miss Minnesota, fase statale del concorso nazionale Miss America. Con un’eco che è andata ben al di là delle passerelle

Si dirà che, date tutte le difficoltà che si incontrano nel garantire pari opportunità alle persone affette da sindrome di Down, il far sì che possano partecipare con successo a un concorso di bellezza non è esattamente in testa alla lista delle priorità; eppure negli Stati Uniti sta avendo eco inaspettata, al di là del concorso in quanto tale, il caso della 22enne Mikayla Holmgren – la prima ragazza con trisomia 21 a partecipare a Miss Minnesota, valido poi per la partecipazione alle fasi nazionali di Miss America.

La storia è stata raccontata dal Pioneer Press, quotidiano della capitale statale St.Paul, e poi ripreso da diverse testate nazionali. Tutto è cominciato con la vittoria di Mikayla a Minnesota Miss Amazing, concorso riservato alle donne con disabilità; successo che l’ha stimolata, nonostante le perplessità, a partecipare a Miss Minnesota insieme alle ragazze – ci siano concesse le virgolette – “normali”. Già il semplice fatto di iscriversi era una sfida, in quanto nessuna ragazza con sindrome di down l’aveva mai fatto prima; ma Mikayla – che pratica danza classica a livello professionale e frequenta l’università, e pare quindi non essere tipo da scoraggiarsi facilmente – è andata avanti. Ancor prima di sapere se sarebbe stata accettata o meno, ha avviato una campagna di crowdfunding su GoFundMe per sostenere le spese, impegnandosi a cogliere l’occasione del concorso per portare avanti la causa dell’associazione no profit Best Buddies International – che si occupa di programmi di sostegno a persone con disabilità – e, più in generale, la causa dell’accettazione delle persone diversamente abili. E alla fine Mikayla non solo è stata accettata a concorrere, ma ha anche vinto una delle fasce in palio – quella per lo “Spirit Award” – e il Director’s Award, assegnato dalla direttrice del concorso.

«Fai sorridere le persone ogni volta che parli, sorridi e balli – si legge nella motivazione – Emani lo spirito di Miss Usa nell’essere sempre fedele a te stessa e mettendo gli altri avanti a te. Hai altruismo, umiltà, e la capacità di affrontare gli ostacoli con il sorriso sulle labbra e l’entusiasmo nel cuore». Il giornale locale riferisce di una vera e propria standing ovation per la ragazza; che, per quanto non sia arrivata ad accedere alle fasi nazionali del concorso, è comunque tornata a casa con un successo che va ben al di là dei premi ricevuti.

La sua storia, infatti, ha avuto l’effetto di creare un vero e proprio movimento di sostegno anche al di là del Minnesota, con persone – sia affette da sindrome di Down che non – arrivate a fare il tifo per lei anche da altri Stati; ma soprattutto, stando alle testimonianze raccolte, Mikayla è diventata una sorta di modello per tutte quelle ragazze affette da disabilità che intendono perseguire strade spesso considerate loro precluse – in qualunque campo, non solo per quanto riguarda i concorsi di bellezza. «Per tutti noi è fantastico vederla sul palco – ha dichiarato al Pioneer Press Jane Bean, madre di una ragazza con sindrome di Down, che era tra il pubblico –. Significa che ogni persona con qualche forma di disabilità ha una possibilità, come chiunque altro».

Mikayla ha affermato di vedere un «grande futuro» davanti a sé, e di voler continuare sia i suoi studi che la sua carriera come ballerina e modella per mostrare «un aspetto diverso della sindrome di Down». L’auspicio è quindi quello che anche eventi “frivoli” come i concorsi di bellezza, spesso criticati per il modello di donna che propongono, possano invece fungere da veicolo per la promozione di valori ben più nobili.

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