Un voto utile

Prestare attenzione ai contenuti in vista delle elezioni politiche del 4 marzo, esercizio di democrazia

La composizione del nuovo Parlamento italiano sarà determinata dalla legge elettorale approvata, in extremis, nell’ottobre 2017. A chi gioverà? La possibilità di formare un governo è affidata agli eventuali accordi che si chiuderanno dopo che coalizioni e partiti si saranno contati nella raccolta dei consensi effettivi. Si presume, infatti, che nessuno raggiungerà i numeri per vincere da solo. Resta aperta l’ipotesi di un governo istituzionale scelto dal presidente della Repubblica con alcuni obiettivi limitati per tornare alle urne quanto prima.
Sarebbe, tuttavia, miope restare alla finestra pensando di “saltare un giro” ingrossando le fila dell’astensionismo. Ciò che appare instabile si può rivelare, invece, decisivo e il nuovo Parlamento inciderà comunque sulle scelte del nostro futuro. Senza cedere agli spot dell’ultimo minuto, l’esercizio della democrazia, per chi crede nella centralità della persona, richiede una forte attenzione ai programmi assieme alla credibilità di coloro che i partiti indicheranno nei collegi e nelle liste della quota
proporzionale.
I temi sono tanti e complessi. Dal confronto sulla riforma del lavoro (Jobs act) alle lacerazioni sulla recente legge sul fine vita tra accanimento e abbandono terapeutico, dalle emergenze ambientali al dibattito sull’applicazione del fiscal compact e le politiche di austerità. La questione azzardo è, invece, semplice. Basta capire chi davvero vuole togliere, come chiede Slot Mob, un mercato da 96 miliardi di euro dalle mani delle società multinazionali. Mettiamo in evidenza, a titolo di esempio, solo alcuni nodi emblematici emersi da reti, associazioni e movimenti. Il dialogo e l’analisi continuano su cittanuova.it.

LA FAMIGLIA COME CRITERIO DEL BENE COMUNE
Facciamo in modo che i leader, solitamente litigiosi su tutto, sulla famiglia trovino un punto di caduta comune. Nessuno deve più strattonare la famiglia in modo ideologico e strumentale. Tutti, invece, se le vogliono bene, devono mostrarlo sostenendola concretamente con una riforma strutturale del fisco, dei servizi, delle condizioni bancarie, dei contratti di lavoro… Per anni la natalità è stata un tabù perché intersecava questioni incomprensibilmente divisive: il ruolo della donna, la maternità, il matrimonio, l’immigrazione. Ora però, che siamo sull’orlo dell’abisso, ci vuole uno scatto di concretezza. Si veda il patto sulla natalità su www.forumfamiglie.org

Gianluigi De Palo

ABOLIRE I PARADISI FISCALI, A COMINCIARE DA QUELLI EUROPEI
L’Unione europea impone, allo stesso tempo, una severa disciplina fiscale chiedendo ai Paesi membri di muovere verso il pareggio strutturale di bilancio ma consente al tempo stesso agli stessi Paesi membri di porre in atto misure di concorrenza fiscale aggressiva che finiscono per favorire pratiche di elusione fiscale delle imprese transnazionali, sottraendo risorse per la finanza pubblica dai Paesi dove effettivamente le imprese svolgono la loro attività produttiva. Se vogliamo avere un’Unione europea forte, dobbiamo assolutamente emendare questo peccato di origine ponendo in atto un percorso di armonizzazione fiscale che “europeizzi” il motto “pagare meno pagare tutti”. L’obiettivo di tale armonizzazione fiscale dovrebbe essere quello di una convergenza verso un’aliquota unica (o una fascia molta stretta di aliquote) più bassa di quelle attualmente adottate nei Paesi con peso fiscale maggiore e sicuramente più alta di quella in Paesi che adottano una concorrenza fiscale aggressiva.
Eliminando una volta per tutte i “paradisi fiscali interni” che non hanno ragione di esistere e minano la solidità finanziaria dell’Unione. Tale istanza rientra tra le proposte dalle Settimane sociali dei cattolici italiani.
www.settimanesociali.it
Leonardo Becchetti

DENARO COMUNE E LOTTA AGLI SPRECHI
L’ultima manovra di finanza pubblica, votata prima di sciogliere le Camere, ha visto, ancora una volta, l’inclinazione di alcuni parlamentari a tornare a casa con i soldi, ad esempio, per la sagra paesana e il torneo di bocce. Una legge di bilancio pensata come snella all’origine, diventata “gravemente obesa”, come ha detto Giorgio Tonini, presidente della commissione bilancio del Senato, che ha anche evidenziato il rischio di trasformare il Parlamento in «un’Assemblea di sudditi che chiedono al sovrano più spesa». Come dargli torto, con un debito pubblico di 2.300 miliardi?
Ogni anno la spesa pubblica italiana è di circa 830 miliardi, e va bene che quasi metà va in pensioni e (appunto!) interessi sul debito e 60 in investimenti, ma chi si accorge davvero dei restanti 350 e passa miliardi? Che sono, sì, spesi in scuole, polizia, sanità, tribunali, eccetera, ma sappiamo anche come questi servizi soffrano di cronica penuria di mezzi e personale e di inefficienza da colabrodo. Sintomo di malagestione quando non di corruzione. C’è bisogno di politici che abbiano il coraggio di impegnarsi a gestire il bilancio pubblico (cioè il denaro comune) nell’interesse generale, a partire da chi è nel bisogno, al quale oggi non vanno meno che briciole. A solo titolo di esempio e a prescindere dal dibattito aperto sulle misure efficaci a ridurre le diseguaglianze, con troppa difficoltà è stata introdotta una misura in sostegno delle persone in povertà assoluta: stanziati 2 miliardi invece dei 7 richiesti dalle associazioni radunate nell’alleanza contro la povertà. È dal buongoverno delle risorse comuni che può ripartire la buona politica.
www.redditoinclusione.it
Iole Mucciconi

POLITICA DI PACE E ARMI
Ai partiti e candidati va richiesto l’impegno per un attento controllo dell’esportazione di sistemi militari e di armi comuni, la rigorosa applicazione dei divieti previsti dalle norme italiane e internazionali, la massima trasparenza e un effettivo progetto per la diversificazione e la riconversione delle aziende del settore militare. Un’efficace politica di pace e di sicurezza non può prescindere, infatti, dal controllo delle esportazioni di armamenti e di armi leggere di cui l’Italia è uno dei maggiori player mondiali. Armi che negli ultimi anni sono invece state destinate nelle zone di maggior tensione del mondo, alimentando conflitti, sostenendo regimi autoritari e violazioni dei diritti umani. E contribuendo all’instabilità regionale e alla fuga di intere popolazioni.
Per approfondire www.opal.it
Osservatorio permanente sulle armi leggere e politiche di sicurezza e difesa di Brescia
Giorgio Beretta

ACCORDO COMUNE CONTRO LE MAFIE
Le elezioni sono sempre esposte al pericolo di infiltrazioni mafiose e alle trame della corruzione. Va prestata, perciò, grande attenzione alle conclusioni della commissione parlamentare di inchiesta sulle mafie a proposito del pericolo rappresentato dal potere delle massonerie deviate. L’adesione dei candidati a campagne come quella di “Riparte il futuro” proposte da Libera dovrebbe costituire, perciò, una premessa condivisa per chi crede nella forza generativa della “legalità del noi”.
www.riparteilfuturo.it

RACCONTI E LEGGI SULL’IMMIGRAZIONE
Consapevoli della necessità di una gestione a livello mondiale delle migrazioni, alcune organizzazioni cattoliche come Acli, Caritas e Centro Astalli hanno presentato, assieme ad altri soggetti, “Ero straniero. L’umanità che fa bene”, un progetto di legge in tema di immigrazione che resta in piedi anche con le nuove Camere. Può costituire, perciò, argomento di confronto nel merito in sede di campagna elettorale. Secondo Antonio Russo delle Acli, si tratta di offrire un racconto dell’immigrazione diverso «dall’immagine sbagliata e fuorviante, che ha creato ostilità e diffidenza», per dare agli italiani «gli elementi reali per decidere». Tra i punti in evidenza l’abolizione del reato di clandestinità e l’ampliamento del sistema Sprar che punta a «un’accoglienza diffusa capillarmente nel territorio con piccoli numeri, rafforzando il legame territorio/accoglienza/ inclusione». Tra le richieste condivise, anche la modifica del cosiddetto “regolamento di Dublino”, in modo tale che il richiedente asilo rivolga la sua domanda di protezione all’Unione europea (c.d. Asilo europeo) e non a un singolo Stato.
www.acli.it/ero-straniero-lumanita-che-fa-bene/

MERCIFICAZIONE DELLA VITA
Confortati anche da una recente sentenza della Corte costituzionale, la coalizione mondiale per l’abolizione della pratica dell’utero in affitto o maternità surrogata (chiamata anche blandamente “gestazione per altri), finora vietata in Italia ma permessa in altri Paesi, raduna posizioni di culture diverse come quelle donne che hanno lanciato dal sito “Che libertà” l’appello «alle istituzioni europee – Parlamento, Commissione e Consiglio – affinché la pratica della maternità surrogata venga dichiarata illegale in Europa e sia messa al bando a livello globale. Nessun essere umano può essere ridotto a mezzo. Noi guardiamo al mondo e all’umanità ispirandoci a questo principio fondativo della civiltà europea. Il percorso di vita che una donna e il suo futuro bambino compiono insieme è un’avventura umana straordinaria. I bambini non sono cose da vendere o da “donare”. Se vengono programmaticamente scissi dalla storia che li ha portati alla luce e che comunque è la loro, i bambini diventano merce».
www.abolition-gpa.org/charte/italiano/

Non si tratta di selezionare alcuni aspetti a scapito di altri, pur nel limite oggettivo che ogni scelta elettorale comporta. L’appuntamento del 4 marzo interessa un Paese attraversato da forti tensioni in un quadro europeo e mondiale instabile. Non si può mai dare per acquisita la tenuta della democrazia e dello stesso legame sociale. Per questo motivo si comprende l’azione che cerca di svolgere una realtà come il Movimento Politico per l’Unità (italia.mppu.org) che promuove l’esercizio del patto eletto-elettori «da rinnovare di continuo ben oltre il giorno del voto».

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