Un viaggio laico nel mondo cattolico

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Èuna delle penne più graffianti tra quelle dei vaticanisti, categoria sempre più agguerrita e popolata. Una penna che cerca lo scoop e l’anteprima, un giornalista che nelle domande non cerca mai di menare il can per l’aia. Va al sodo. Questo è Marco Politi, giornalista a la Repubblica, che ha dato alle stampe recentemente un grosso volume – Il ritorno di Dio. Viaggio tra i cattolici d’Italia, Mondadori – che sta vendendo assai e che ha trovato accoglienza praticamente su tutti i media italiani. Perché? Al di là della prosa che scivola via come un racconto in diretta ad un circolo ristretto d’amici, gli esperti di demoscopia e di marketing editoriale sanno bene che da qualche tempo il sacro (e non tanto il santo), l’esoterico (e non tanto il trascendente) e anche il cattolico (e non tanto il cristiano) attirano l’attenzione della gente. Sarà la pretesa minaccia islamica, sarà il crollo delle grandi ideologie, sarà il trionfo del consumismo. Sarà quel che sarà. Ma l’interesse è reale, spesso informe e non definito, talaltra confuso e enciclopedico. Però quest’interesse c’è, come testimonia l’invasione di campo delle grandi case editrici in un mondo editoriale che in precedenza era considerato di nicchia. Detto questo, il libro di Politi fa irruzione nel mercato e si ritrova in grosse pile in tutte le librerie con la sua copertina austera e il suo titolo per una volta non gridato ma proposto semplicemente, quasi con umiltà. Un’affermazione, senza punto interrogativo. Il ritorno di Dio c’è. E allora tanto vale scoprirlo e evidenziarlo. Perché questo mondo cattolico non ama molto la pubblicità, cresce nel silenzio e si sviluppa sull’impegno di tante formiche, più che di poche cicale. Un mondo così diverso da quello tutto lustrini delle riviste patinate e delle televisioni tritavalori. Si prenda il capitolo La voce e la visione, dedicato a Radio Maria: emerge un media che non fa rumore, ma che rimane acceso giorno e notte in tante cabine di camionisti lungo le autostrade d’Italia. Oppure le pagine intitolate Due o tre insieme, che parlano dei movimenti ecclesiali, in particolare dei Focolari e della cittadella di Loppiano: organizzazioni cresciute nel nascondimento, che ora sono una delle realtà sociali e religiose più attive del paese. O, ancora, il capitolo I colori della pace, che rivela un universo multiforme di cattolici che vogliono la convivenza pacifica a tutti i costi, con una varietà che lascia stupiti, dalle suore di Genova a don Ciotti. Emerge quindi un panorama estremamente complesso e ricco, vitale direi, non ripiegato su sé stesso ma aperto ad ogni incontro e ad ogni stimolo. Quale altra corrente di pensiero o religiosa può vantare una tale effervescenza qui da noi? La penna di Politi tratteggia questo mondo a volte in modo scanzonato, a volte graffiante, a volte incalzante. Ma sempre all’ascolto, attento e critico. Un mondo complesso forse sintetizzato dalle parole conclusive di mons. Betori: Non si può pensare di comunicare il Vangelo agli uomini e alle donne del nostro tempo se non nel dialogo e nel confronto, anche critico, con le forme culturali che danno concretezza alle loro esperienze di vita. Un buon regalo per iniziare l’anno appoggiando sul comodino una guida efficace e sorprendente, anche per chi nel mondo cattolico ci vive da anni ed anni.

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