Un nuovo umanesimo è partito da Bari

Numerosi spunti di riflessione, intervento e dialogo a favore dell'apertura, della conoscenza, dell'accoglienza, sono emersi nel corso dell'incontro "Mediterraneo frontiera di pace"

È stata una prima tappa, l’incipit di una storia, una bella storia, sugellata dall’intervento di papa Francesco. Il presidente della Cei Bassetti ha definito l’incontro di Bari con i vescovi e i cardinali dei paesi del Mediterraneo «solo l’inizio di un cammino necessario». Una prima tappa. «Anche Dio – ha affermato – ha creato il mondo a tappe, partendo dalla luce».

Un clima di armonia e di condivisione, con la volontà di intraprendere un cammino comune per ridare ai popoli del Mediterraneo la speranza e la dignità, ha animato i lavori e tavoli tematici. I vescovi si sono conosciuti e hanno raccontato le loro esperienze sulle diverse sponde del Mare Nostrum. Libertà e pace sono i due valori fondamentali per tutti i popoli. C’è poi la questione dei corridoi umanitari e, quindi, la necessità di rivedere il decreto sicurezza. Non basta l’accoglienza, ma bisogna creare un clima di amicizia. Il cardinal Louis Raphaël Sako, Patriarca di Babilonia dei Caldei, ha confermato lo spirito di un incontro che può aprire nuovi scenari per il dialogo tra cristiani e musulmani. «Questa può essere un’occasione per aiutare anche i nostri musulmani. Può essere uno strumento per leggere i tempi».

Gioia e spirito di sinodalità sono emersi dalle parole del cardinal Lopez Romero arcivescovo di Rabat in Marocco: «Le chiese nordafricane sono quasi invisibili e grazie a questo incontro ora sono visibili. Sono chiese che possono portare un messaggio di speranza alle vecchie chiese europee». Poi ha continuato: «Le religioni esistono per conoscersi, per creare un concorso di pace, non per sopportarsi». Il cardinale di Rabat sottolinea l’importanza che può ritagliarsi il documento firmato da papa Francesco e l’imam di Al Ahzar. Lo definisce “una bomba ad effetto ritardato” in quanto poco alla volta stanno aderendo altri gruppi di musulmani. Quel documento firmato nel 2019 e l’incontro di Bari (nati dall’ispirazione “mediterranea” di Giorgio La Pira) rappresentano dei veri e propri capisaldi.

Sul grido d’aiuto inascoltato da parte di molti popoli sopraffatti dalla povertà e dalla guerra e di missionari che in molte terre danno la loro vita, il cardinale Romero ha spiegato che: «Noi che viviamo nell’Africa denunciamo la politica di consacrazione dell’egoismo portata avanti in genere dai paesi occidentali. L’egoismo è diventato un principio politico. Noi denunciamo e stiamo cominciando a diffondere l’economia di comunione, una politica di diritti umani, di solidarietà. Troppo spesso si pensa che l’economia debba essere salvata oppure alcuni paesi intendono solo andare avanti anche se lasciano gli altri indietro. Questa, insieme agli altri vescovi, è l’occasione per gli europei per ascoltare coloro che soffrono la guerra, la miseria e la povertà».

A Bari è intervenuto anche David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo: «Dobbiamo essere promotori di dialogo, di confronto, di scambi commerciali che – ha affermato -possono aiutare anche le integrazioni. C’è tanto da fare». Sassoli ha lanciaqto messaggi per costruire, mediare, rinsaldare: «Non possiamo rassegnarci ad un Mediterraneo trasformato in un cimitero di profughi. Oggi sentiamo tutti, credenti e laici, la necessità di abbattere muri, costruire ponti, dare corpo ad un nuovo umanesimo»

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