Un tesoro recuperato

Al Vittoriano, in mostra una selezione di reperti trafugati e recuperati dalla Guardia di finanza.
testa agrippina

Gioielli, vasellame decorato, rilievi funebri, statue ed are marmoree, una stupefacente scultura con la rappresentazione del dio Mitra, sarcofagi (splendido quello delle Muse, da Ostia antica) ed altro ancora, nelle sale della Gipsoteca al Vittoriano di Roma, rappresentano una scelta delle opere di interesse archeologico recuperate negli ultimi anni dall’indotto clandestino e restituite alla fruizione collettiva grazie all’impegno quotidiano della Guardia di Finanza.

 

Il traffico illecito di tali manufatti, alimentato dai grandi collezionisti anche d’oltreoceano e spesso da alcune istituzioni museali straniere, è un fenomeno che ha assunto ormai connotazioni internazionali di allarmanti dimensioni. A fare le spese di questo patrimonio che spetta invece alla collettività, è soprattutto l’Italia, immenso “museo a cielo aperto” – come spesso è stato definito il nostro Paese – esposto ad ogni genere di saccheggi da parte dei tombaroli.

 

Per contrastare il fenomeno clandestino, da tempo la Guardia di Finanza va sviluppando tutta una serie di interventi estesi anche in territorio estero. Il solo biennio 2008-2009 ha visto così il recupero di 11.258 manufatti di interesse archeologico, il sequestro di 136.873 opere contraffatte e la denuncia di 294 responsabili per violazioni in questo campo specifico. La grande mostra allestita nel Complesso del Vittoriano vuole dare appunto visibilità a quest’opera di tutela del nostro patrimonio archeologico ed artistico.

 

Dal sepolcro al museo. Storie di saccheggi e recuperi. Roma, Complesso del Vittoriano/Sala Gipsoteca. Fino al 12 settembre 2010. (Catalogo Gangemi Editore)

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