Un tesoro nascosto nel mare

Dopo dieci anni di lavoro, sta per essere completato il primo censimento delle specie viventi nelle aree marine della Terra. Biodiversità in pericolo anche nel Mediterraneo.
uccelli

Effettuato dal Census of marine Life (Coml), una rete mondiale di 360 ricercatori di oltre 80 nazioni, lo studio sarà presentato ufficialmente a Londra il prossimo mese di ottobre e già si annuncia ricco di sorprese. Stando ad alcune anticipazioni pubblicate da Plos One, sono circa 230 mila le specie viventi diverse individuate nelle 25 aree marine esaminate, di cui solo un decimo è stato catalogato.

 

Le aree più ricche di biodiversità sono il Giappone e l’Australia, con 33mila specie. Seguono la Cina (con 22mila), il Mediterraneo (con 17mila) e il Golfo del Messico (con 15mila specie). Crostacei, molluschi e pesci sono gli abitanti marini più numerosi, seguiti da protozoi, alghe, vermi, coralli e moltissime altre specie viventi. Purtroppo, però, questo tesoro nascosto dalle onde è in pericolo e, tra i più minacciati, oltre al Golfo del Messico invaso dal petrolio, c’è il Mar Mediterraneo.

 

Ricco di specie stanziali, che non si trovano in altre aree marine e sono dunque più preziose perché uniche, il mare che bagna l’Italia rischia di perdere buona parte della propria biodiversità. A minacciarlo ci sono l’inquinamento, i cambiamenti climatici, le trivellazioni (solo nell’Adriatico ci sono 100 pozzi per l’estrazione del metano), le frequentatissime rotte turistiche e commerciali.

 

Eppure, nei nostri mari, c’è un vero e proprio tesoro nascosto. Per ogni specie marina conosciuta, infatti, ce ne sarebbero altre quattro ancora da scoprire. Negli abissi del Mediterraneo che si credevano disabitati, per esempio, sono state individuate ben 3.550 specie viventi. Secondo gli scienziati che stanno effettuando questa grande mappatura della biodiversità marina, che servirà a guidare anche le future esplorazioni degli abissi, c’è ancora molto lavoro da fare, e non soltanto in termini di ricerca. Occorre infatti lavorare per preservare la salute dei nostri mari, per evitare che altre specie viventi, com’è già accaduto in passato, possano sparire.

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