Un tappeto per la pace
Un tappeto per onorare i martiri di Sant’Anna di Stazzema (LU) e per sensibilizzare l’opinione pubblica alla pace e contro ogni forma di discriminazione. Un tappeto che aspira ad unire il mondo, facendo lavorare insieme persone appassionate di cucito e ricamo. È il “Tappeto del mondo”, nato dalle mani di circa 8000 donne che hanno spedito nel piccolo borgo della Versilia le loro creazioni: tanti “tasselli” di 50 centimetri per 50, fatti di stoffa dipinta, ricamata, tessuta a mano, di maglia, pizzo e merletto, poi cuciti insieme dalle volontarie dei paesi di Cardoso di Stazzema e Vaiana di Forte dei Marmi. Millequattrocento etri di stoffa colorata che il 12 agosto scorso hanno avvolto e unito simbolicamente, lungo la “via Crucis”, la chiesa di Sant’Anna al monumento dell’Ossario nel Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema.
Il progetto è stato promosso dall’associazione “Colori per la pace”, con il patrocinio del Parco Nazionale di Sant’Anna, istituito nel 2000 per mantenere viva la memoria storica degli eventi che, durante l’estate del 1944, costarono la vita a 560 persone.
«Quest’anno, abbiamo voluto raddoppiare il nostro impegno nella propedeutica alla pace coinvolgendo anche le donne. Perché a Sant’Anna di Stazzema, il 12 agosto del 1944, le vittime più numerose furono le donne e i bambini» spiega Antonio Giannelli, presidente dell’associazione. Dal 2015, “Colori per la pace” raccoglie disegni sul tema della pace realizzati da bambini di età compresa tra i 3 e gli 11 anni di ogni parte del mondo, poi esposti nel Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna e in mostre itineranti in Italia e all’estero. Finora, hanno aderito al progetto più di 200 scuole di oltre 116 nazioni, con rappresentanze in ogni continente.
«Ciò che conta, per noi, è che i bambini e adesso anche le donne, per fare questi lavori, si ritrovino, parlino, si confrontino. In particolare, per le donne partecipanti, spesso il tappeto è stato un modo per alleviare un dolore familiare, un lutto, per ricucire dei rapporti, per ritornare a parlarsi…» racconta ancora Giannelli.
Al Tappeto del Mondo hanno contribuito donne di ogni regione d’Italia e di altri 112 paesi, tra i quali la Russia, la Germania, la Romania, gli Stati Uniti, il Canada, l’Albania, la Libia, l’Ecuador, il Messico e la Spagna. Cucendo i loro tasselli, hanno impreziosito il tappeto con le loro storie, che poi hanno condiviso in rete. Tra di loro, ci sono sarte amatoriali e professionali, partecipanti a gruppi di lavoro a maglia, ospiti di alcune case di riposo, tessitrici, studentesse, impegnate contro la violenza di genere, volontarie di associazioni, ex magliaie.
«Quello del tappeto è un progetto estremamente femminile, per questo l’idea poteva venire solo ad una donna: l’idea di affiancare ai disegni anche il tappeto è stata di Giuseppina Caterani, vicepresidente dell’associazione» conclude Antonio Giannelli.
Lo scorso 12 agosto, era presente alla cerimonia anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha sottolineato: «Esemplari la tenacia e la forza morale con cui la comunità di Sant’Anna ha saputo tenere vivo il ricordo, trasmetterlo ai più giovani, trasformare quella ferita profonda in un impegno di ricostruzione, di convivenza, di sviluppo democratico».