Un simulatore di bradisismo
Una pedana traballante, dei bambini che devono riuscire a resistere dopo averne calpestato il bottone al centro, un uccellino sullo schermo ad indicare loro i giusti comportamenti da tenere per superare indenni la scossa. Non è una nuova attrazione di un parco giochi, bensì l’ultima iniziativa sviluppata attorno al fenomeno del bradisismo nei Campi Flegrei, il cui suolo si sta alzando sempre più negli ultimi anni, generando delle frequenti scosse di terremoto. Attualmente, per qualche settimana ancora, il simulatore si trova al Museo del Mare, nel quartiere di Bagnoli, a Napoli, ospitato nell’Istituto Nautico “Duca degli Abruzzi” dal 1904.
“Earthquake”, che significa per l’appunto terremoto, «è un simulatore di bradisismo, che consente ai bambini di imparare a gestire le emozioni nei momenti di panico durante un sisma, attraverso il gioco», spiega la professoressa Maria Antonietta Selvaggio, vicepresidente della Fondazione Thetys – Museo del Mare, ed è rivolto, in particolare, ai bambini oltre i 9 anni: Il simulatore ha tre livelli di difficoltà crescente, accompagnati da immagini: il primo è quello di mantenere l’equilibrio, il secondo è quello di portare le mani sulla testa, il terzo è quello di abbassarsi. Vince chi riesce a mantenere l’equilibrio fino all’ultimo livello.
Il simulatore nasce dal progetto di un gruppo di studentesse del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, nello specifico nel corso di Industrial Design della professoressa Carla Langella e dal professore Stefano Pellone, con le studentesse Alessandra Colazzo, Debora De Luca e Alessia Tufo e la collaborazione di Flavia Borghese.
Il simulatore “Earthquake” si inserisce nelle attività del ViBE Virtual Bradyseisme Exhibition, a cura di Claudio Correale, presidente dell’associazione culturale Lux in Fabula, assieme all’Associazione di Promozione Sociale Dialogos, rivela «l’obiettivo di realizzare nei Campi Flegrei un museo interattivo dedicato al bradisismo, dopo un enorme archivio dedicato al singolare fenomeno: bradisismoflegreo.it». Il progetto è nato assieme al Parco Archeologico dei Campi Flegrei, al Parco Regionale dei Campi Flegrei, all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, al Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Il progetto, che tra i promotori vede anche il professore Fabio Borghese, direttore di Creactivitas-Creative Economy Lab, mira a creare un museo virtuale del bradisismo di cui «l’exhibit è solo uno degli elementi di quel percorso museale inteso come narrazione del bradisismo, a partire dalle immagini e dai documenti dell’archivio di Nora Pontillo, dove si ritrovano le storie dello sgombero del Rione Terra di Pozzuoli, ordinato il 3 marzo 1970, proprio in occasione dell’ultima grande crisi bradisismica del Novecento». Il progetto, supportato da Invitalia, non ha potuto vedere la luce a seguito dell’indisponibilità della struttura che doveva ospitarlo, ma «quel materiale, catalogato da Maurizio Etto, è in parte consultabile su una piattaforma online, mentre prossimamente sarà allestita una mostra pop-up itinerante».