Un segno di speranza da Pizzofalcone

Nel primo insediamento urbano di Napoli, quartiere "di periferia" nel centro della città, è nato un laboratorio musicale per educare i giovani del quartiere al bello, al lavoro corale e al rispetto delle diversità.
Visitatori alla chiesa di Santa Maria Egiziaca a Pizzofalcone per l'evento "Maggio di Pizzofalcone”, Napoli, 4 maggio 2024. Foto: Diana Pezza Borrelli

Dal 1° maggio a Napoli si svolge “Maggio di Pizzofalcone”, un’iniziativa inedita rivolta a valorizzare e far conoscere la bellezza storico culturale che contiene la collina in questo centrico quartiere del capoluogo campano.

Tra i numerosi eventi in programma di questo “Maggio di Pizzofalcone”, promosso dalla Municipalità I e dall’Assessorato al Turismo del Comune di Napoli, si è svolto lo scorso 4 maggio un incontro speciale. Residenti e turisti sono stati invitati a scoprire le bellezze della chiesa S. Maria Egiziaca a Pizzofalcone, accolti dal coro Piccoli Cantori di Pizzofalcone. Sono stati centinaia ad accorrervi al ritmo dell’Inno alla gioia di Beethoven e de La città di Pulcinella di Claudio Mattone.

Il coro è nato a febbraio: professionisti di Napoli e Avellino, volontari per amore, hanno donato il loro tempo e le loro competenze a un gruppo eterogeneo di bambini che vivono il loro primo approccio alla musica e al canto. In un tempo di eccessivo individualismo, di incapacità di ascolto di sé e degli altri, costituisce un allenamento, una palestra di musica d’insieme.

Per due volte a settimana, bambini migranti, con disabilità e della Napoli benestante si sono trovati in uno spazio di scambio culturale caratterizzato dalla gioia di fare le cose insieme. In pochi mesi, sono stati educati al ritmo e sono riusciti ad armonizzarsi.

Il coro Piccoli Cantori di Pizzofalcone durante l’evento “Maggio di Pizzofalcone” a Napoli, 4 maggio 2024. Foto: Diana Pezza Borrelli

Tutto è nato da un gesto di generosità frutto di un grande dolore. Dopo la morte di suo marito ancora giovane, Maria Rosaria non si è ripiegata su sé stessa. Ha donato il pianoforte di lui promuovendo questa attività di sviluppo per il quartiere. La disponibilità di tanti e l’accoglienza negli spazi della parrocchia hanno permesso di realizzare un sogno.

Da qui ha preso corpo dunque un’esperienza concreta di accoglienza delle diversità, di genere, di appartenenza sociale, di cultura, di abilità, che sa farsi armonia, segno di speranza, amore per il bello e per la propria terra.

Di fronte al fortissimo disagio che soffrono i giovani, l’educazione al bello educa anche alla cura di sé e degli altri. In questo, i Piccoli Cantori di Pizzofalcone sono segno di speranza e di futuro, donazione e bellezza, per la città e non solo.

In un contesto di quartiere molto difficile, quasi di periferia pur nel centro di Napoli, quella di “Maggio di Pizzofalcone” è stata un’occasione per aprirsi verso l’esterno, per mettere insieme persone molto diverse tra di loro accomunate dall’ammirazione della riscoperta bellezza del quartiere e della parrocchia, sia come comunità sia come edificio.

È un piccolo successo. Evidentemente i giovani non si educano con un solo episodio, ma questa capacità di comunicare e coinvolgere fa sperare nelle relazioni e nella convivenza con i diversi. Perciò, i Piccoli Cantori di Pizzofalcone continueranno a fondere le loro voci in questo coro per vivere e trasmettere l’unità e la bellezza.

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