Un rinnovato protagonismo dei cattolici

Una presenza pre-partitica, ma pienamente politica: il Forum di Todi nelle parole dell'economista Luigino Bruni, che vi ha preso parte
Gente che passeggia in città

Forse, quando un forum è a porte chiuse, che faccia notizia soltanto quello che trapela dal buco della serratura – o parte di questo – è inevitabile; e dopo Todi, infatti, a tenere banco sui media è stata soprattutto la vera o presunta “spallata” al governo, con le affermazioni di Bonanni riguardo alla necessità di un nuovo e più efficace esecutivo. Eppure «non è stato quello il punto centrale – sottolinea l’economista Luigino Bruni, che ha partecipato all’incontro – in quanto si è trattato di una sua affermazione, non di una posizione del mondo cattolico nel suo insieme». Per quanto esista un consenso generalizzato sull’urgenza di una svolta in questo senso, non necessariamente questa si tradurrebbe in un ritorno alle urne, «perché andare subito ad elezioni rischierebbe di scatenare semplicemente una corsa all’accaparramento al bottino rimasto».

 

Il nucleo del dibattito è stata piuttosto «l’opportunità di dare vita ad un nuovo soggetto politico, o meglio, come ha puntualizzato Magatti, ad un processo politico». Le varie realtà cattoliche, infatti, condividono una base ideale che consente loro di mettersi in moto insieme per un progetto che è anche un processo in grado di «superare la ormai vecchia dicotomia destra-sinistra, una griglia che nel XXI secolo non è più capace di spiegare la dinamica politica delle moderne democrazie. Se non ci liberiamo dal dilemma centro-destra o centro-sinistra non si sarà capaci di aggregare il mondo cattolico attorno ad un nuovo progetto o movimento politico e di tornare nuovamente ad un protagonismo politico».

 

La forma più adatta per farlo, tuttavia, «non sarebbe quella di un partito, che si aggiungerebbe agli innumerevoli già esistenti»; per questo, più che di un soggetto politico, è meglio parlare di un processo, di un movimento trasversale che unisca queste realtà pur rimanendo a livello pre-partitico. Nel mondo cattolico si respira una voglia nuova di «non andare più avanti col sistema del “male minore”: i cristiani, specie nei momenti di crisi come lo è questo, hanno sempre avuto una forte responsabilità civica, che intendono riprendersi. Non è più possibile aspettare o delegare».

 

Anche l’insistenza sui valori non negoziabili è stata soltanto uno degli aspetti toccati, e non deve indurre a credere che questo abbia monopolizzato l’assemblea: «Come hanno ben sottolineato sia Bagnasco che Bonanni – prosegue Bruni – esiste una gerarchia di valori, che però dobbiamo stare attenti a non contrapporre: ad esempio siamo tutti d’accordo sulla difesa della vita, ma si muore anche sul lavoro, e quindi non la si può tutelare realmente a prescindere da questo».

 

Tra le criticità ravvisate da Bruni, il fatto che «non era presente nemmeno una donna, non solo tra i relatori ufficiale ma neanche nell’elenco dei partecipanti. Che idea di mondo cattolico vogliamo dare?», si chiede. Alta nota stonata è che i promotori ufficiali del forum siano stati ufficialmente solo sette, all’interno di un mondo cattolico molto più vasto e variegato: «Mancava una presenza significativa dei movimenti, e della stessa Retinopera. Se si vuole essere davvero incisivi, è necessario che la base si allarghi».

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