Un racconto che “sfiora l’inverosimile”: Cirillo di Alessandria e Chiara Lubich sulla sofferenza di Gesù in Croce
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Questo articolo propone una “lettura Cirilliana” di alcuni testi difficili del "Paradiso ’49" di Chiara Lubich che a prima vista sembrano contraddirsi a vicenda. Questi testi dicono che “è Dio che soffre” sulla croce, ma anche “Gesù come Dio non soffrì”. Con “lettura Cirilliana” intendo un semplice ma, credo, illuminante accostamento del modo in cui i due autori – Chiara Lubich e Cirillo di Alessandria – trattano la questione della sofferenza di Dio in Cristo. In questi due autori si nota una continuità di fondo nella affermazione del paradosso dell’Incarnazione. Per il Patriarca di Alessandria, Cristo “soffrì impassibilmente”, e qualcosa di simile si trova nella mistica cattolica di Trento. Per questi due autori la risoluzione di questo paradosso sta nella comprensione di Dio come amore.