Tutto un podio per le Ducati

Bene ma non benissimo per l'Italia il secondo appuntamento del motomondiale; con uno strepitoso Marco Bezzecchi che stravince la gara, un ritrovato Franco Morbidelli e un clamoroso errore di Francesco Bagnaia che perde la leadership del mondiale.
Marco Bezzecchi, della Ducati Mooney VR46 Racing, sul podio a Termas de Rio Hondo, Argentina, il 2 aprile 2023. (AP Photo/Natacha Pisarenko)

Dopo l’avvio in Portogallo – che aveva visto uno straordinario “Pecco” Bagnaia riconfermarsi campione del mondo, dopo la vittoria nella prima sprint race della storia della MotoGP e della gara dell’indomani – la MotoGP si spostava, nel weekend appena trascorso, in Argentina sulla pista di Termas de Rio Hondo. Dei 22 piloti, solo 18 iniziavano il fine settimana argentino causa degli infortuni di Marc Marquez, Enea Bastianini, Pol Espargaro e Miguel Oliveira.

Trionfo Aprilia nelle prove libere

Il fine settimana del GP di Argentina prendeva il via venerdì pomeriggio sotto un cielo grigio, con una prima sessione di prove libere che minacciava di essere l’unica asciutta del weekend e con il rischio che i primi 10 tempi delle prime prove libere stabilissero anche i 10 piloti della Q2 dell’indomani.
A trionfare in queste prime prove libere era stata l’
Aprilia, con Maverick Viñales e Aleix Espargaro che registravano i due tempi migliori. Con un Viñales che, nonostante fosse stato costretto a spingere la sua moto senza benzina a fine sessione, era riuscito a staccare il suo compagno di quasi 3 decimi. Dietro le Aprilia, la prima Ducati era quella di Jorge Martin, davanti alla Honda di Nakagami che registrava un’ottima quarta posizione. Chiudeva solo decimo Bagnaia.

Anche durante le seconde prove libere, i piloti partivano senza la pioggia attesa e si riconfermava il trend delle prime prove libere con la doppietta delle due Aprilia e Takaaki Nakagami e Franco Morbidelli, i migliori rispettivamente di Honda e Yamaha ancora nella top ten.

Rimonta Ducati nelle qualifiche

La pioggia tanto attesa dal duetto della Aprilia durante le seconde prove libere arrivava, invece, nelle qualifiche di sabato pomeriggio. I piloti scendevano in una pista bagnata che si migliorava di giro in giro e permetteva di dare il meglio solo negli ultimi minuti e, soprattutto, a chi aveva il coraggio di rischiare con delle slick (gomme da asciutto). Chi aveva rischiato, proprio negli ultimi istanti delle qualifiche, era stato Alex Marquez; che, montando le slick nel finale, era riuscito a guadagnare la prima pole in carriera in MotoGP. Rimontavano nelle qualifiche anche le Ducati e, in particolare quelle di Bezzecchi e Bagnaia, che sembravano aver iniziato male il weekend; ma che si aggiudicavano, grazie alle slick nel finale, la prima fila nella griglia di partenza. Si guadagnava la quarta posizione, nonostante le rain (gomme per la pioggia) Franco Morbidelli confermando il buon andamento del fine settimana. Non erano riuscite a confermarsi, invece, le due Aprilia con Viñales, favorito per la pole, che chiudeva quinto e Espargaro che chiudeva, nono, la terza fila.

Inaspettato Binder nella sprint

La pista aveva dato ancora qualche problema durante la sprint race che iniziava con un asfalto asciutto ma ancora umido. Sorpresa assoluta di questa gara è stato il sudafricano Brad Binder che, con la sua KTM partita solo dalla fine della quinta fila, riusciva, dopo una super partenza a prendere la testa a metà gara e a mantenerla fino alla fine. Sul podio, dietro Binder, i due ragazzi di Valentino Rossi: Marco Bezzecchi, che aveva provato a raggiungere fino alla fine il sud africano, e Luca Marini. Molto bene anche Franco Morbidelli, primo nei primi giri e poi quarto alla fine davanti al poleman Alex Marquez e a un Pecco Bagnaia che chiudeva solo sesto, in una pista per lui complicata. Arrivava, invece, il ritiro per Joan Mir e Aleix Espargaro a causa di una caduta. Chiudevano la zona punti Viñales, Martin e Quartararo.

Ducati e ancora Ducati

Solo 17 i piloti in gara al via del GP d’Argentina. Assente Joan Mir, dichiarato unfit (non idoneo alla gara) dopo la caduta nella sprint race che gli aveva procurato un trauma cervicale. Allo spegnimento dei semafori prendeva il via una gara bagnata e con continua pioggia fino alla fine. Alla partenza, Bezzecchi prendeva subito la posizione su Marquez e Bagnaia e provava immediatamente ad andare via con un distacco che era arrivato, gradualmente, ad oltre 7 secondi dal secondo. Ancora male per la Aprilia con Viñales e Espargaro che erano sembrati imbattibili sull’asciutto, ma che avevano perso subito molte posizioni sul bagnato. Mentre Bezzecchi allungava sempre più su A. Marquez e Bagnaia: alla fine del 15° giro il campione del mondo, dopo una serie di sorpassi e controsorpassi, si prendeva la seconda piazza sullo spagnolo. Solo due giri dopo, però, Bagnaia scivolava ed era costretto al ritiro. Morbidelli, saldamente in quarta posizione, si ritrovava così sul podio virtuale. Dietro di lui, però, Johann Zarco recuperava a ritmi incredibili sui due ragazzi sul podio, tanto che a 5 giri dalla fine, aveva solo 2 secondi di ritardo dall’italiano. Secondi che recuperava al penultimo giro quando è arrivato il sorpasso. Cominciato l’ultimo giro, mentre Bezzecchi doveva solamente pensare ad arrivare al traguardo, Zarco attaccava Marquez chiudendo secondo.
Finiva così la gara: un superbo Marco Bezzecchi vinceva il primo trionfo in carriera in MotoGP e sul podio, con lui, le Ducati di Zarco e Marquez con Franco Morbidelli che chiudeva quarto. In top ten Martin,
Miller, Quartararo, Marini, Rins e Di Giannantonio. Chiudeva solo 16° Bagnaia, che non era riuscito a prendere neanche un punto e lasciava la leadership del mondiale a Marco Bezzecchi.

Ottima gara per le moto e i piloti italiani che, dopo il disastro Ferrari della gara di Formula Uno della mattina a Melbourne, fanno riprendere i tifosi dei motori con un fantastico Marco Bezzecchi che stravince su tutti, anche se rimane un po’ l’amaro in bocca per l’errore di Pecco.

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