Un piano nazionale per salvare la famiglia

Al forum di Milano gli enti locali presentano le buone pratiche sul campo. Un nodo critico il deficit relazionale che porta frammentazione a tutti i livell. Dal nostro inviato
Forum famiglia Milano

Mentre la metro mi porta alla sede della Conferenza Nazionale della Famiglia, nella vecchia Fiera di Milano, un giovane ricercatore di Trento ed una elegante signora milanese discutono animatamente sui temi della famiglia: «Sono necessarie politiche sociali forti, con una regia pubblica che protegga le famiglie più a rischio ….» afferma il giovane trentino, mentre la signora insiste «Ma non serve questo, è necessario guardare alle necessità vere della famiglia “normale”….». Capisco che andiamo tutti nella stessa direzione.

 

E’ iniziata così, per me, la seconda Conferenza nazionale della Famiglia in programma fino a mercoledì a Milano. Certo, pur con una organizzazione molto efficace ed efficiente che si percepisce entrando nelle vaste sale, si avverte la difficoltà a parlare di famiglia, in un contesto di crisi economica, etica e sociale. Carlo Giovanardi, che, con grande risalto dei media, non ha soltanto attaccato le biotecnologie che toglierebbero ai figli il diritto di nascere con una identità certa, ha citato tre linee guida: la riforma fiscale (” il nuovo fisco dovrà tenere conto dei numeri dei componenti della famiglia”), la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro e la necessità di un nuovo quadro delle competenze dello Stato nel settore della Famiglia.

Grande risalto ha avuto anche l’intervento di un altro esponente del Governo,Maurizio Sacconi, che ha, tra l’altro, affermato che gli interventi pubblici dovrebbero sostenere solo la famiglia tradizionale con figli. Salvo poi, fare marcia indietro, precisando che gli aiuti sono previsti anche per le altre coppie.

 

Una voce forte, quella del cardinal Dionigi Tettamanzi, che da uno sfondo di attenzione e speranza. «’Non basta il semplice proclamare valori, impegni e mete – ha osservato -. Serve un lavoro quotidiano sulle condizioni concrete perché i valori proclamati da tutti siano resi concreti nella rete delle famiglie». Poche parole, ma che indicano una vera e propria road map chiara e concreta.Anche il nostro Presidente della Repubblica, con un messaggio inviato alla Conferenza ha sottolineato che «la famiglia è una straordinaria risorsa per l’intera collettività, è fondamento insostituibile per lo sviluppo e il progresso di una società aperta e solidale. Sostenere e salvaguardare il miglior svolgimento delle sue funzioni – ha precisato il capo dello Stato – costituisce una doverosa attuazione dei principi sanciti al riguardo dalla Carta costituzionale».

 

Entrando nel vivo dei lavori si inizia a conoscere quel che tutti noi sentiamo e che le statistiche dimostrano: c’è una seria crisi della natalità e dell’istituto matrimoniale. Gian Carlo Blangiardo, docente presso l’Università Milano Bicocca e membro dell’Osservatorio Nazionale sulla Famiglia, guardando in dissolvenza la fotografia statistica della popolazione degli anni 70 e quella del nuovo millennio evidenzia come le famiglie crescono per numero e sono impoverite nel numero dei componenti, i matrimoni da 400mila sono scesi a 250mila. Il rischio che il matrimonio finisca in separazioni o divorzi sono valori decisamente in crescita. Un dato di dialogo, i matrimoni misti sono oltre 25mila. I numeri, notoriamente freddi, detti così, invece scaldano le nostre coscienze e dovrebbero far riflettere.

 

Molto attesa la relazione di Pierpaolo Donati, noto sociologo della famiglia all’università di Bologna e conosciuto anche per le sue interessanti teorie relazionali, attualmente presidente del comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla Famiglia.L’inizio è già forte: «la bassa natalità non riesce più a rigenerare la famiglia, l’indebolimento e la frammentazione della famiglia ne sono insieme il prodotto e il fattore che tutti li alimenta, portando l’Italia nel circolo vizioso della deprivazione familiare» Poi il professore entra nel cuore delle sue convinzioni «Oltre alle povertà materiali e tradizionali, vi sono le nuove povertà relazionali:c’è un deficit relazionale e le persone, appunto, mancano di relazioni primarie significative» Non manca uno sguardo all’Europa «L’unione europea mostra un crescente interesse per la famiglia, ma al contempo una sostanziale neutralità etica e politica Infatti l’UE evita il problema di fondo che è quello di che cosa significhi essere, far famiglia e quali siano le funzioni sociali della famiglia».

 

Donati guarda anche al poco, al concreto che si è fatto nel nostro Paese e apre le piste per il nuovo Piano nazionale per la famiglia. «Le maggiori innovazioni si hanno a livello di enti locali come il Distretto della famiglia (in Trentino), i Centri per le Famiglie, l’auditing (la verifica) Famiglia-Lavoro, le sperimentazioni del quoziente familiare, le family card, i marchi famiglia, ecc. ». Ed ecco i principi e le linee guida del nuovo Piano illustrati dal Presidente dell’Osservatorio: cittadinanza sociale della famiglia, politiche esplicite e dirette sul nucleo familiare, sussidiarietà e solidarietà, welfare familiare “abilitante”, alleanze locali per la famiglia, monitoraggio della legislazione e valutazione del suo impatto familiare». Ma si capisce, dall’insistenza che pone, che la più importante prospettiva che il professor Donati indica è quella di politiche di sostegno alle relazioni familiari, cioè ai rapporti di reciprocità fra gli adulti che compongono la famiglia. L’obiettivo da tracciare è quello di mettere l’accento sulle relazioni intra ed extra familiare per correggere gli effetti negativi di quelle politiche che sono state sinora indirizzate agli individui come tali, senza tenere in dovuto conto le loro relazioni familiari, quali che siano i settori di intervento».

 

Lo scenario della conferenza è simbolicamente interessante: una vecchia Fiera che ha dato tanto alla sua città è in evidente abbandono e disuso, ma in tutti i fronti dell’isolato gru e lavori e fanno intravedere cantieri aperti. Forse è la vera fotografia della famiglia oggi.

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