Un percorso partecipato per le riforme costituzionali
Il primo passo. Il 30 marzo il presidente della Repubblica ha istituito due gruppi di lavoro, costituiti da 10 esperti di diverso riferimento culturale e politico, con il compito di elaborare delle proposte condivise in materia economica e sulle riforme istituzionali. I due gruppi di lavoro presentarono le rispettive relazioni finali prima dell’insediamento (avvenuto il 28 aprile) del governo Letta, che, pertanto, si è trovato a disposizione, per così dire, una pratica già istruita da cui poter partire per avanzare proposte al Parlamento su queste materie.
Il secondo passo. Il 12 giugno il presidente del Consiglio ha nominato 35 esperti del diritto, scelti secondo criteri di autorevolezza e rappresentatività, chiamandoli a far parte della Commissione per le Riforme Costituzionali, con funzioni consultive nei confronti del Governo e nel rispetto della centralità del Parlamento. La Commissione, presieduta dal Ministro Gaetano Quagliarello, ha il compito di formulare proposte di revisione della Parte Seconda della Costituzione (Titoli I, II, III e V), con riferimento alle materie della forma di Stato, della forma di Governo, dell’assetto bicamerale del Parlamento e delle norme connesse alle predette materie, nonché di riforma della legislazione ordinaria conseguente, con particolare riferimento alla normativa elettorale.
Ai lavori partecipa un Comitato di Redazione, composto da 7 membri, incaricato di redigere le proposte di riforma per ciascuno degli ambiti oggetto di approfondimento da parte della Commissione e sulla base delle indicazioni di quest'ultima.
La novità. Non solo esperti. E non solo politici.Adesso il governo ha deciso di far ricorso anche al contributo dei cittadini, varando una consultazione pubblica online sulle riforme costituzionali, dal titolo «Partecipa!», sostenuta dall’invito: «Per cambiare il Paese è importante il contributo di tutti, anche il tuo».Un processo strutturato, aperto a tutti, con l’obiettivo di favorire una grande partecipazione popolare e, allo stesso tempo, di coinvolgere ogni tipo di interlocutore, con differenti gradi di esperienza e conoscenza delle materie trattate. Un’occasione importante per partecipare al processo di riforma e fornire indicazioni preziose per i lavori istituzionali.
La consultazioneavviene attraverso il sito www.partecipa.gov.it, durerà tre mesi (dall’8 luglio all’8 ottobre 2013), ed é articolata su tre livelli: un questionario breve, un questionario di approfondimento, e una terza fase di discussione pubblica, con iniziative che non si esauriscono nell’ambito del web.
I primi due questionari sono già accessibili online, mentre l’avvio della successiva fase di discussione pubblica sarà annunciato progressivamente. I risultati confluiranno in un rapporto che sarà pubblicato online e consegnato alla Presidenza del Consiglio, e potrannorafforzare il processo di revisione costituzionale.
Per ricevere un aiuto nella compilazione, sono presenti nel sito due sezioni Consultazione eGuida. E per l’approfondimento dei temi trattati dai questionari, il sito fornisce ricche informazioni nelle sezioni Materialie Glossario, utili per consentire una partecipazione ‘consapevole’ al sondaggio di opinione.
Vengono anche indicati i tempi necessari per rispondere ai questionari (5 minuti per il primo, tra 15 e 20 minuti per il secondo). Ma questi tempi sono calcolati al netto delle previe consultazioni dei materiali informativi di supporto, di cui suggeriamo di non tralasciare una previa lettura.
Dopo l’invio dei questionari, si riceverà una mail con allegato il testo delle risposte fornite e l’invito a confermarle.
Più di ventimilai questionari compilati nei primi 10 giorni, riferisce il ministro Quagliarello, segno di una grande attenzione. Per essere aggiornati sulla Consultazione e accedere ai materiali di approfondimento si possono seguire i siti www.partecipa.gov.it e www.riformecostituzionali.gov.it; mentre i frequentatori dei ‘social’ troveranno notizie anche su facebook e twitter.